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Here’s to You

L’ultima mossa di Barack Obama, premio Nobel per la Pace 2009.

13 Gennaio 2017: Un imponente convoglio di veicoli blindati americani è entrato in Polonia, in uno dei più grandi dispiegamenti di forze americane in Europa dalla guerra fredda, un’operazione duramente criticata da Mosca. La presenza a rotazione dell’unità in questione in Polonia, ma anche nei Paesi baltici, in Ungheria, Romania e Bulgaria, mira a rafforzare la sicurezza della regione, che considera Mosca una minaccia.

Mala tempora currunt sed peiora parantur.

Oggi come ieri e come domani ogni donna ed ogni uomo sono chiamati ad una scelta etica che metta al centro la tolleranza, la giustizia e la comprensione.

Oggi come ieri e come domani ogni donna ed ogni uomo sono chiamati ad essere il cambiamento che voorrebbero vedere nel mondo.

 

Appunti per una leadership carismatica, diffusa e condivisa.

Sacco e Vanzetti si conobbero negli Stati Uniti d’America nel 1916 ed entrarono entrambi a far parte di un gruppo anarchico italo-americano. Allo scoppio della Grande Guerra, tutto il collettivo fuggì in Messico per evitare la chiamata alle armi, poiché per un anarchico non c’era niente di peggio che uccidere o morire per uno Stato.

« Se non fosse stato per queste cose, io avrei vissuto la mia vita là fuori, parlando agli angoli delle strade con degli uomini disprezzati. Io sarei morto trascurato, sconosciuto, un fallimento. Ora noi non siamo un fallimento. Questa è la nostra carriera e il nostro trionfo. Mai nella nostra intera vita avremmo mai potuto sperare di compiere un tale lavoro in favore alla Tolleranza, alla Giustizia, alla Comprensione che ha un Uomo di un altro Uomo come ora noi facciamo per caso. Le nostre Parole – le nostre Vite – le nostre Pene – non hanno fatto niente. La presa delle nostre Vite – vite di un buon calzolaio e di un povero pescivendolo – ha fatto tutto! Questo ultimo momento appartiene a noi – questa Agonia è il nostro Trionfo! »

(Il testo trae spunto da una dichiarazione attribuita a Vanzetti durante un’intervista rilasciata un giornalista del Nord America Newspaper Alliance, Philip D. Strong, che lo aveva visitato in carcere, nel maggio 1927, tre mesi prima della sua esecuzione)