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Premiazione della Iª edizione del Concorso di scrittura “La Pace si scrive”

In data 19 novembre 2016, presso la Sala Don Tonino Bello della Casa per la Pace di Pax Christi  a Tavernuzze /Firenze ,  si è  svolta, alla presenza del Presidente, Mons Giovanni Ricchiuti, del Vice Presidente, Sergio Paronetto, del Coordinatore, don Renato Sacco,  e  del  Consiglio Nazionale, la premiazione della I° edizione del   Concorso di scrittura  “ La Pace si scrive ”.

Il concorso, promosso nel 2017 dall’Associazione Pax Christi e dalla rivista Mosaico di Pace, progetto sostenuto  con i fondi otto per mille della chiesa Valdese, ha visto la partecipazione  individuale  e  di    gruppo ,  di giovani  dai 15 ai 26 anni.

Tre i giovani  premiati : Gaia Tommasini  di Trieste , per la sezione individuale, con il componimento “ C’è ancora chi  salva i fiumi meravigliando “, Pietro Marco Grasso  e Salvo L.  di Catania,  per la sezione di gruppo,  con  il componimento “Educarsi alla pace”, realizzato  da  giovani  dell’Istituto Penale Minorenni di Catania, dal Liceo Scientifico Boggio Lera e dal Liceo Classico Don Bosco di Catania.

Gaia, ci ha raccontato  della  bellezza del camminare a piedi sulle rive dei fiumi Tagliamento e Soca, confine italo-sloveno, una volta considerato parte della cosiddetta “cortina di ferro”,  ripercorrendo la storia della grande guerra e  le lacerazioni da essa scaturite : “Viaggiando a piedi, con la calma che questo “mezzo di trasporto” garantisce rispetto agli altri, ci si può fermare a metà, in bilico su quella che era considerata una vera e propria porta per un altro mondo, e riflettere su cosa significhino davvero le barriere: erano poi così necessarie tutte quelle frontiere? E l’“altro”, quello che si incontrava dopo che preso il coraggio a due mani si varcava il confine, era veramente diverso da noi?

Pietro e Salvo  hanno  preso spunto da un testo di  don Tonino Bello   “cosa è la pace”,  e  ripercorrendo grandi testimoni di pace,  da  Gandhi a Martin Luther King a  Malala Yousafzai , hanno evidenziato  quanto sia difficile, ma non impossibile la meta  della pace: “Ognuno di noi vorrebbe ritrovare una pace interiore, e ognuno di noi la intende in maniera differente. La maggior parte dei ragazzi di oggi pensa che si possa raggiungere la serenità interiore attraverso un nuovo cellulare o con altre cose banali. Chi vive invece in situazioni più complicate percepisce quanto sia difficile trovare la pace, vivere in serenità con se stessi e con il mondo che ci circonda. Bisogna allora educare alla non violenza, alla tolleranza del diverso e al rifiuto dei pregiudizi basati sulla fede o sul colore”

I giovani premiati,ringraziando per l’accoglienza familiare, hanno espresso la loro gioia per avere partecipato a  questa esperienza,  che  ha permesso loro di  trascorrere dei giorni a Firenze, di conoscere  la Casa per la Pace, ove  hanno potuto  vivere un  momento di amicizia e condivisione.

La cerimonia,  nella  semplicità  delle parole, dei gesti , delle testimonianze e   dei vissuti   di  Gaia, Salvo e  Pietro,   ha trasmesso a tutti  i partecipanti  tanta emozione,  ma soprattutto la consapevolezza   di  avere le  ascoltato e vissuto una  significativa pagina  di storia della  pace.