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ONU: cinque ragioni per mettere al bando le armi nucleari adesso

esplosione atomica

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ONU: cinque ragioni per mettere al bando le armi nucleari adesso (sintesi)
di Jonathan Frerichs
Rappresentante di Pax Christi International alla sede dell’ONU a Ginevra

Le Nazioni Unite hanno appena compiuto un passo storico verso la messa al bando delle armi più terribili, quelle nucleari. Dopo un voto in commissione alla fine di ottobre, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di quest’anno è pronta a confermare che i negoziati per bandire le armi nucleari si svolgeranno l’anno prossimo.
Una rete locale e globale delle sezioni di Pax Christi ha collaborato tutto l’anno per questo risultato. Il gruppo sta cooperando con il Consiglio Mondiale delle Chiese e sta coordinando il suo patrocinio con ICAN, la Campagna Internazionale per l’Abolizione delle armi Nucleari.
Ci sono molte buone ragioni per vietare le armi nucleari. Ecco una breve rassegna di cinque motivi per farlo ora.

1. Una messa al bando basata sulla maggioranza riempie il vuoto di leadership sulle armi nucleari.
I sondaggi mostrano che la maggior parte delle persone in tutto il mondo pensa che le armi nucleari dovrebbero essere abolite, mentre alcuni sono scettici che questo sia realistico o che addirittura sia sicuro. La stessa differenza di opinione è presente quando i governi si incontrano in seno all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Quest’ultima è una sorta di parlamento mondiale e la maggioranza a favore della messa al bando vince praticamente tutte le votazioni contro le armi nucleari. Ma quando si tratta di passi concreti per raggiungere gli obiettivi specifici del disarmo, le risoluzioni della maggioranza rimangono spesso disattese. Gli scettici presso le Nazioni Unite sono guidati dai pochi paesi potenti che hanno armi nucleari. Nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, le faccende nucleari sono in gran parte andate per la loro strada. Le loro azioni indicano che essi hanno intenzione di mantenere le loro armi nucleari per il prossimo futuro. Tale comportamento indica una notevole mancanza di responsabilità e di leadership.
I governi senza armi nucleari non possono sbarazzarsi delle armi nucleari da soli. Ma possono colmare il vuoto di leadership per il disarmo. La nuova maggioranza prende l’iniziativa autorizzando i negoziati per mettere fuori legge le armi nucleari l’anno prossimo.

2. Una messa al bando basata sulla maggioranza restringe il divario morale intorno alle armi nucleari.
Le armi nucleari hanno una singolare qualità negativa. Mettono a rischio l’umanità, la vita e tutto quanto è necessario per la vita più di qualsiasi altro dispositivo. Infliggono sofferenze indicibili e distruzione indiscriminata attraverso lo spazio e il tempo. Niente di tutto questo è accettabile. La vita è preziosa. La vita deve essere protetta, non minacciata. Più grande è il pericolo, tanto più esso deve essere fermato. Eppure, invece di proibizione e di eliminazione, le armi nucleari sono protette, con grande tenacia. E’ come se ad esse fosse state concessa un’immunità dai valori morali fondamentali e dalle pratiche etiche.

3. Un esplicito, vincolante divieto è necessario per colmare il vuoto legale sulle armi nucleari.
La Corte internazionale di Giustizia ha stabilito nel 1996 che la minaccia o l’uso delle armi nucleari è generalmente illegale secondo il diritto internazionale esistente. Dal 1970 il più grande trattato sul disarmo della storia, il Trattato di Non-Proliferazione Nucleare, richiede misure efficaci per il disarmo che portino all’eliminazione delle armi nucleari. I governi che hanno arsenali nucleari sono vincolati a tali leggi. Essi sostengono, più volte, di lavorare verso il disarmo nucleare. Tuttavia, le loro azioni sono più eloquenti delle loro parole. Invece di adempiere all’obbligo del disarmo indicato dal Trattato, gli stati dotati di armi nucleari continuano a sottolineare l’importanza di tali armi. Ora stanno anche modernizzando i loro arsenali in vista di molti altri decenni di utilizzo. La mancanza di un’azione conclusiva di fronte ad un pericolo endemico globale pone la necessità di ulteriori provvedimenti legali. Deve essere stabilito un esplicito e universale divieto legale delle armi nucleari.
Pax Christi, il Consiglio Mondiale delle Chiese e altre organizzazioni religiose sono coinvolti nello sforzo collettivo di colmare la lacuna legale.

4. Un divieto nucleare contribuirà a colmare la mancanza di avanzamento.
Il numero di armi nucleari si è molto ridotto dai tempi della Guerra Fredda, ma un maggior numero di Paesi (nove) possiedono adesso arsenali nucleari. Inoltre, non vi è alcun processo credibile in atto per eliminare tali armi.
Mentre il disarmo nucleare è in situazione di stallo, sono stati stipulati alcuni trattati che mettono al bando le armi chimiche, le armi biologiche, le mine antiuomo e le munizioni a grappolo. L’impatto di questi trattati dimostra che una maggioranza qualificata i cui obiettivi siano coerenti con i doveri universali è in grado di ridurre ed eliminare certi armamenti. Anche quando gli stati potenti non hanno aderito ai trattati, l’evidenza suggerisce che le loro politiche e le loro pratiche cambiano per il meglio con il passare del tempo, mentre una solida maggioranza fa progressi nell’applicazione delle nuove leggi.

5. Una messa al bando delle armi nucleari colma un vuoto nel nostro futuro.
Mentre la risoluzione di negoziare un divieto di armi nucleari veniva introdotta alle Nazioni Unite nel mese di ottobre, veniva diffuso un nuovo e lungimirante studio. Esso conclude che “le armi nucleari pongono schiaccianti pericoli alla salute globale, allo sviluppo, alle strutture climatiche sociali e ai diritti umani. Lo scoppio di armi nucleari – sia accidentale, involontario o deliberato – avrebbe disastrose conseguenze immediate e a lungo termine sia nel luogo dell’esplosione che in molte altre parti del mondo.” Lo studio raccomanda che “la sicurezza dell’umanità e la sopravvivenza della specie siano poste al centro del processo decisionale internazionale”.

La messa al bando delle armi nucleari adesso è un test precoce del nostro impegno per un futuro comune. È stata sempre una prova di impegno e di buona fede reciproca. Realizziamola ora.

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