Non ha senso logico e umano chiedere la fine della guerra in Libia (obiettivo certamente buono) per fare meglio la guerra contro persone in cerca di vita e di dignità. Pax Christi Italia interviene nuovamente nella tragedia della guerra in Libia con un forte comunicato: Orrore umano e vuoto politico. “In una terra ospitale educhiamo all’accoglienza”.
Per ricostruire la sua credibilità davanti al suo elettorato, molto confuso dopo le recenti sconfitte alle elezioni amministrative e ai quattro eferendum, la Lega Nord, assieme al governo di cui fa parte, rilancia la logica dell’esclusione e della discriminazione, ripristinando le misure che l’Europa aveva dichiarato inammissibili.
La cosa più grave è l’allungamento dei tempi di trattenimento nei CIE (Centri di Identificazione e di Espulsione). Come è possibile trattenere un anno e mezzo una persona solo perché straniera?
Viene distrutto ogni trattato internazionale. Sembra di essere tornati a prima del 1948. A prima della Dichiarazione Diritti umani e della Costituzione italiana.
Non ha senso logico e umano chiedere la fine della guerra in Libia (obiettivo certamente buono) per fare meglio la guerra contro persone in cerca di vita e di dignità magari schierando le navi della Nato davanti alle coste africane, firmando un accordo con i futuri governanti per respingere i partenti e mantenendo il progetto costosissimo dei cacciabombardieri F-35. Molte persone stanno scappando da una guerra voluta dalle forze politiche di maggioranza e di opposizione (tranne pochi parlamentari) e, quindi, da quella stessa Lega che ha votato con altri a favore dei bombardamenti. I guerrieri di Pontida cambiano opinione secondo le convenienze. Vogliono fare cassa per pagarsi la secessione?
Come possiamo celebrare l’unità d’Italia, con tutta una nuova cittadinanza in cantiere, alimentando divisioni, esclusioni e anche sprechi visto che si spenderanno molti soldi per le espulsioni a scapito degli investimenti per l’integrazione?
Che contrasto con quel popolo della pace che in questi mesi sta esercitando la sua cittadinanza attiva per i beni comuni!.
Che contrasto anche con le parole del papa e con il recente documento episcopale intitolato “In una terra ospitale educhiamo all’accoglienza”! In esso, richiamandosi al testo “Educare alla vita buona del Vangelo”, si dice che “la Chiesa intende essere testimone dell’amore di Dio nell’offerta di se stessa; nell’accoglienza del povero e del bisognoso; nell’impegno per un mondo più giusto, pacifico e solidale; nella
difesa coraggiosa e profetica della vita e dei diritti di ogni donna e di ogni uomo, in particolare di chi è straniero, immigrato ed
emarginato; nella custodia di tutte le creature e nella salvaguardia del creato”.
Chi in politica si proclama difensore dei famosi “valori cristiani” deve affermare “una politica umana” capace di accoglienza e di condivisione, espressione della civiltà del diritto e del rivoluzionario messaggio cristiano.
Sergio Paronetto, vicepresidente Pax Christi Italia
19 giugno 2011