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Crisi in Yemen

cartina dello Yemen

cartina dello Yemen

Report di Medici Senza Frontiere, 01.07.2015

Sempre più gravi le conseguenze del conflitto.

In Yemen il conflitto diventa sempre più grave nell’indifferenza della comunità internazionale e sta avendo durissime conseguenze sulla popolazione civile.
Dallo scorso 19 marzo, le nostre équipe hanno curato oltre 3800 feriti di guerra e portato 105 tonnellate di aiuti umanitari e forniture mediche. Siamo tra le poche organizzazioni a portare soccorso nel Paese.
Gestiamo o supportiamo strutture sanitarie in diverse località del paese colpite dalla violenza, come Aden, Sana’a o Taiz, e abbiamo avviato cliniche mobili per offrire assistenza medica a migliaia di sfollati che hanno dovuto lasciare le proprie case per sfuggire ai bombardamenti. Inoltre, per aiutare gli sfollati, forniamo farmaci, serbatoi d’acqua, prodotti non alimentari e kit per l’igiene alle famiglie, carburante per i generatori di corrente, attività di promozione della salute.

La vita quotidiana sotto le bombe.

Jasmin Mohammed Ali, 26 anni, insegnante della scuola primaria di Qatabah e sua sorella Asia Mohammed Ali, 25 anni, parlano della loro vita quotidiana a Qatabah, in Yemen, da quando è scoppiato il conflitto:

A causa del conflitto, la scuola dove lavoro ha chiuso tre mesi fa. Abbiamo concluso solo il primo semestre e per l’ultimo mese non sono stata pagata. Poco tempo fa la scuola, che fortunatamente era vuota in quel momento, è stata colpita da un attacco aereo, tutte le finestre sono andate in frantumi. Da quando è iniziata questa crisi in Yemen la situazione è diventata davvero difficile. È difficile trovare cibo perché molti negozi hanno chiuso.

Dall’altro lato, alcune famiglie dipendono completamente dal lavoro nel mercato. Ma se c’è un bombardamento, tutti scappano dal mercato e l’attività economica è compromessa. Nostro padre e mio fratello lavorano al mercato, se non possono lavorare non hanno sufficiente denaro per compare cibo per la famiglia. I prezzi del cibo, soprattutto quello di base, sono aumentati a dismisura. Venti litri di olio per cucinare, che costavano 5.000 Rial yemeniti, ora ne costano 9.500. 15 kg di zucchero costavano 12.000 YER, ora 18.000.

La mancanza di acqua è la sfida principale. Senza acqua non c’è vita. Non c’è più acqua corrente a Qataba perché la principale azienda idrica della città e dei villaggi circostanti ha smesso di lavorare per mancanza di carburante. Non abbiamo più acqua in casa e non possiamo neanche riempire le taniche. C’è un solo pozzo a Qataba con acqua potabile e gratuita. È molto affollato, il viaggio fino al pozzo di solito dura dalle tre alle quattro ore a piedi e i contenitori per l’acqua sono molto pesanti per cui riusciamo a portarne solo uno per volta. Camion per l’acqua sono disponibili ma solo per le persone ricche: uno costa 30.000 YER per 6.000 litri, che bastano 1-2 settimane a seconda della numerosità della famiglia.

Gli attacchi aerei e i bombardamenti ci spaventano, non riusciamo a dormire. La scorsa notte i combattimenti erano molto vicini e i bambini erano terrorizzati. Abbiamo parenti nel distretto di Damt a Al-Dhale, se la situazione dovesse peggiorare, la nostra famiglia dovrà dividersi.Non avremmo mai immaginato che potesse accadere.

Qataba era molto tranquilla e non c’erano problemi. Durante il Ramadam la gente veniva a Qataba da diversi distretti di altri governatorati ma quest’anno non verrà nessuno.