PER DIFENDERE SORELLA ACQUA, suore e frati per mano, in Piazza San Pietro. Preti e laici cantano: “Laudato sii, mi Signore, per sorella acqua!”. Sono soprattutto i racconti dei missionari a convincerci della forza di questo digiuno che ci ha portati a centinaia sulla piazza simbolica della nostra fede, per invocare il Dio di tutti i doni, beni comuni da custodire e non mercificare. “Noi, in Costa d’Avorio, quando bussa un ospite gli offriamo subito un bicchiere d’acqua, perchè lui è prezioso come questo dono di Dio che le multinazionali hanno ormai rubato a madre terra per fare affari a spese della nostra povertà”.
“I brasiliani sanno bene cosa sia la privatizzazione dell’acqua e il mio Vescovo mi ha raccomandato di lottare anche qui in Italia per difendere l’acqua pubblica”.
Cerchiamo di sorridere e di non perdere la pazienza con le forze dell’ordine che si ostinano a cacciarci via dalla piazza. E mentre un’anziana suora con la spilletta dei 2 SI’ sposta ancora più in là il suo seggiolino da campeggio, un frate disobbediente apre ancora il suo cartello “dono di Dio e non merce”, avvolgendo con un sorriso disarmato gli occhiali scuri della guardia armata che insiste: “le ho detto che i foulard e i distintivi non potete esporli in pubblico”.
Non finiscono mai, sulle labbra di questi cristiani che vorrebbero supplicare anche Sant’Antonio per far vincere i SI dei beni comuni, queste preghiere dei fedeli che abbracciano il mondo dei poveri più delle arcate solenni della piazza, almeno stavolta non astratte, prudenti e disincarnate come quelle di qualche foglietto domenicale.
Ad un certo punto, dopo che alcuni preti hanno letto il documento firmato da quaranta diocesi, un giovane frate intona il Laudato sii dell’acqua sorella, per non dimenticare una madre terra che stiamo violentando senza ritegno. Il canto ci unisce, ci dà forza. (Qualcuno giura di aver visto un poliziotto dimenticarsi per un istante di essere in divisa, e unirsi al canto che forse ha intonato domenica scorsa alla prima comunione della figlia…).
E quando un padre domenicano prende per mano da una parte un turista e dall’altra Alex Zanotelli, anche lo striscione più grande, misteriosamente svela il suo pericoloso messaggio… e la piazza si riempie di una preghiera rivoluzionaria: “Padre nostro, dacci oggi la nostra acqua quotidiana!”.
Cioè di ogni giorno e di tutti i giorni. Per ogni uomo e per tutti i popoli.
Nandino Capovilla
coordinatore nazionale di Pax Christi
nandyno@libero.it