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DALLA RESISTENZA ALLA LIBERTA’. Dal Collettivo di Pax una carta di speranza

 

Dalla resistenza alla libertà. Il sentiero della Costituzione

il Collettivo di Pax Christi, da Montesole a Barbiana, 1-7 agosto 2014

 

Domande in cammino

Sentiero_treCi sta a cuore il nostro senso di intolleranza verso le ingiustizie poiché vogliamo obbedire solo alla nostra coscienza, ricordando con le parole di don Milani che “l’obbedienza non è più una virtù”.

Crediamo nella responsabilità collettiva che si concretizza nel sentire che “il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica, sortirne da soli è avarizia”.

Ci stanno a cuore gli altri “perchè se tu diventi veramente te stesso, solo allora io potrò essere me stessa”. Non ci importa da dove vengono o se la pensano diversamente da noi. Sono uomini come noi, sono nostri fratelli!

Ci sta a cuore la partecipazione popolare che si può concretizzare in momenti di formazione sui temi del bene comune e sulla Costituzione.

Ci sta a cuore il valore e il significato delle parole.

 

Incontri al crocevia

 

Memoria di sanguigne uve pigiate in torchi amari”Le Querce di Montesole)

 

Le testimonianze storiche sono la memoria viva e ancora piena di paura dei protagonisti oculari della guerra. La conoscenza di ciò che è accaduto muove le coscienze molto più di asettici discorsi in ordinati studi televisivi.

La malattia dei nostalgici è l’attaccamento al passato, ma l’intelligenza dei saggi è la memoria che orienta il presente.

 

Ci sta a cuore una Chiesa che torni alla radicalità del Vangelo, una comunità costantemente in ricerca, libera da ideologie, bigottismo e potere. Una Chiesa in cammino al passo degli ultimi, comunità di liberazione per tutti. Per questo urge più coraggio fra i cristiani nella Chiesa di papa Francesco.

 

Proposte di resistenza e liberazione

 

Il nostro sogno, la nostra volontà e il nostro impegno è quello di trasformare il pessimismo che invade una politica spesso intesa come fonte di guadagno e soddisfazione di interessi personali, in entusiasmo e condivisione che scaturiscono invece da una politica vissuta come servizio verso l’altro e la comunità.

Perché ciò sia possibile noi crediamo che debba essere riaffermata la pari dignità sociale di tutti i cittadini attraverso la rimozione degli ostacoli che «impediscono il pieno sviluppo della persona umana» (Art. 3 Costituzione italiana): è come due persone di altezze diverse che devono prendere i biscotti su una mensola, non possiamo dare ad entrambi lo stesso sgabello, ma due diversi in modo che entrambi arrivino alla mensola.

L’economia di oggi sembra invece muoversi verso altre direzioni. Ha perso come riferimento centrale la persona e la comunità, imponendo un modello culturale per il quale lo Stato deve rinunciare ai propri compiti di giustizia sociale, diventando un ospedale che cura i sani e che respinge i malati.

A noi sta allora a cuore vincere la paura che governa le società individualiste, attraverso il coraggio di fidarsi dell’altro, dello straniero, di risollevarsi assieme attraverso sentieri conviviali che portino le comunità a cambiare tutto quello che non ci fa sentire liberi e degni e di aprire il nostro cuore alla conversione che viene dagli ultimi, perché «quello che avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli l’avete fatto a me» (Matteo 25).

Come affermava Nelson Mandela l’educazione è il mezzo più potente che abbiamo per cambiare il mondo. Un’ educazione che non sia asettica nozionistica ma che invece promuova la crescita del ragazzo nella sua totalità e l’accompagni nel suo percorso di maturazione. Infatti i ragazzi non sono dei vasi da riempire ma torce da infammiare per illuminare l’oscurità che avvolge la società.

Guide come don Milani ci insegnano l’importanza della comunicazione. Una comunicazione schietta, sincera, vera, mai offensiva, che scuote, che non ci può lasciare indifferenti e che spinge ad interrogarci e ad agire.

Consideriamo fondamentale allora che la Costituzione torni all’interno delle aule scolastiche, perché i giovani sovrani di domani crescano nella consapevolezza dei loro diritti e doveri di cittadini liberi e pensanti.

Il modo in cui allora noi oggi ci impegnamo a difendere la repubblica e i suoi principi, è quello che tiene assieme la determinazione del partigiano e la lungimiranza del nonviolento: ci sta a cuore la ricerca e la messa in pratica di un modo alternativo di difesa della patria, che superi la violenza come mezzo di risoluzione delle controversie nelle relazioni tra uomini, popoli e stati.

Ci stanno a cuore la riconciliazione e il perdono: sentimenti che non implicano nessuna neutralità o imparzialità ma ammissione di responsabilità e ricostruzione di rapporti umani. Umanità comune e condivisa, fatta di errori, debolezze, egoismi ma anche di amore. L’amore che muove le persone.

Barbiana, 6 Agosto 2014

Festa della Trasfigurazione e anniversario della bomba di Hiroshima