Week-end di spiritualità del punto pace di Pax Christi Venezia
a Montefano 7-9 settembre 2012
“Che ogni creatura sia felice”. Questa frase scritta nel programma che descriveva lo svolgimento delle nostre giornate a Montefano, ci ha veramente accompagnato sia fisicamente che spiritualmente.
L’accoglienza gioiosa di Alberto Maggi e di Ricardo Pèrez Marquez ci ha dato la sensazione di essere accolti come in famiglia. Nel contesto meraviglioso delle colline che circondano Recanati e Montefano c’è il Centro Studi Biblici “G.Vannucci” presso il Convento di San Filippo Benizi dei Servi di Maria.
Si è iniziato con Betta che ci ha proposto la lettura comunitaria e commentando ed approfondendo su “Le femmine di Gesù”
Le ritroviamo nei vangeli di Luca, Giovanni e Matteo dove Gesù le toglie da impure non degne elevate a donne, attraverso la parola ed i gesti.
Soffermandoci su questo argomento ci ha dato l’impressione che la pesantezza provata negli anni, fosse sostituita da una leggerezza dettata dalla consapevolezza che la parola di Gesù è felicità ed una vita piena.
Nella meditazione con Alberto appare come il vangelo di Luca sia tutto un inno d’amore.
La parte di Gesù, volto del Dio Amore.
Per Gesù il peccato è un’offesa fatta all’uomo, per la Chiesa il peccato è un’offesa fatta a Dio.
Per Gesù il bene dell’uomo è sacro.
Considerando ciò, nella nostra anima c’è stato uno sconvolgimento ed una consapevolezza di quanto Dio ci ami e ci guidi durante la nostra vita con la gioia della sua parola.
Il senso dello svelare e della provocazione lo abbiamo affrontato con Ricardo con l’argomento “dall’Apocalisse a noi, una Lettera che svela e provoca”.
L’Apocalisse svela, rivela. Il messaggio è rivolto alla Chiesa nella totalità perché Dio guarda la storia dalla parte degli ultimi. Bisogna girarsi, guardare l’essere da vari punti di vista. Questo cambiare la visuale è come la conversione.
Tutte le nostre comunità oggi ci chiedono di guardarle nella loro totalità.
Proposto da Francesco il vangelo di Luca 19, 1-10 – Zaccheo, si pente per aver rubato agli altri arricchendosi.
Oggi quante volte ci sentiamo dire dai nostri ultimi:”Tu sei ricco invece io povero”.
Qual’è attualmente la nostra condivisione?
Vivere il vangelo attraverso la vita quotidiana: Condivisione del singolo con la comunità.
L’obiettivo comune con anche l’esigenza del singolo. La vita comunitaria è bella quando si dà spazio all’altro e per manifestare quello che è.
La comunità serve per promuovere la parte più bella di noi, Gesù non ha dato regole per la comunità.
Allora ci si sente umili portatori di quella meravigliosa Parola di cambiamento e d’Amore.
Le due eucarestie condivise con Ricardo, la sera del nostro arrivo, e Alberto alla domenica alle 11.30 ci hanno particolarmente colpiti in quanto partecipi gioiosi del sacramento istituito da Gesù durante l’Ultima Cena, alla vigilia della sua passione e morte.
Non c’era divisione tra noi e Alberto e Ricardo, eravamo assieme coinvolti dall’Amore di Cristo.
Abbiamo avuto l’onore e la fortuna di assere partecipi dell’inaugurazione del Museo d’arte sacra, sala San Filippo, situato nelle cantine sotterranee del convento. A conclusione dell’inaugurazione il concerto di musica classica barocca eseguito da un quartetto di archi.
La partenza è stata sentita, perché eravamo consapevoli di avere dentro di noi un po’ di rimpianto per non rimanere altri giorni, ma la felicità di aver condiviso con Alberto e Ricardo momenti indimenticabili.
Carla