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La Corte Israeliana assolve il criminale di guerra che ha ucciso Rachel Corrie

cartina Israele-Palestina

La corte israeliana assolve il criminale di guerra che ha ucciso Rachel Corrie.

È un giorno triste per l’umanità, per i Corries, per i Palestinesi, per tutti gli uomini di coscienza al mondo …

Cindy e Craig, noi condividiamo la vostra ferita. Noi condividiamo la vostra indignazione per questa ingiuria israeliana alla giustizia, che è tipica di questo sistema ingiusto.

Questa ultima e largamente attesa assoluzione del tribunale israeliano sottolinea quello che il Rapporto Goldstone delle Nazioni Unite ha dimostrato dopo il massacro a Gaza nel 2008-09. Con riferimento ai “vizi strutturali” del cosiddetto sistema giudiziario israeliano, il rapporto conclude che Israele non può essere considerato affidabile nell’amministrare la giustizia secondo gli standard internazionali.[Goldstone Report, paragrafo 1756]

Precisamente! In casi così numerosi da non poterli qui elencare, i tribunali israeliani hanno raramente emesso una sentenza contro i criminali ebrei-israeliani per l’assassinio o per il ferimento di palestinesi o per la distruzione deliberata delle loro proprietà. Secondo l’organizzazione israeliana per i diritti umani Yesh Din:

“… il 91% delle inchieste (da parte della polizia israeliana nei TPO) su crimini commessi da israeliani contro palestinesi e le loro proprietà sono chiuse senza rinvii a giudizio. L’84% delle inchieste sono chiuse perché gli investigatori non riescono a individuare i sospetti e le prove. … I rinvii a giudizio sono meno del 3% di questi casi.”

Anche nel 1996, nel momento di punta del cosiddetto “processo di pace,” un colono israeliano uccise con un colpo di pistola un bambino palestinese di 11 anni, Hilmi Shusha, vicino Betlemme, senza una ragione apparente. Un giudice israeliano prima assolse l’assassino dicendo che il bambino “era morto per suo conto come risultato di una pressione emozionale”. Dopo numerosi appelli e sotto la pressione della Corte Suprema che aveva definito l’atto “assassinio leggero”, il giudice riconsiderò e, mentre infuriava l’Intifada, condannò l’assassino a sei mesi di servizio in una comunità e a una multa di poche migliaia di dollari. Il padre del ragazzo accusò la corte di aver emesso una “licenza di uccidere.” [Reuters, January 22, 2001; Phil Reeves, “Fury as court frees settler, The Independent, January 22, 2001]

Gideon Levy su Haaretz descrisse allora la multa come la “fine della stagione” del prezzo da pagare per le vite dei bambini palestinesi, facendo riferimento alle risultanze di B’tselem, una organizzazione israeliana in difesa dei diritti umani, che ha documentato decine di casi simili nei quali i responsabili furono o assolti o ricevettero una tiratina di orecchie. [Gideon Levy, Haaretz, January 28, 2001]

Aggiungendo un insulto all’ingiuria, il giudice israeliano complice, in questo caso, ha insinuato che Rachel non era una “persona pensante”, a causa del suo eroico e non-violento tentativo di contrastare un indiscutibile crimine di guerra.

Dato che i tribunali israeliani, come le loro controparti israeliane durante l’apartheid, sono state sistematicamente e in modo consistente un pilastro effettivo dell’occupazione, del colonialismo e dell’apartheid israeliani, i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità israeliani devono essere perseguiti di fronte a tribunali internazionali dove la giustizia abbia una chance di vedere un giorno la luce.

Tutto questo dovrebbe anche convincere tutti coloro che ancora hanno bisogno di essere convinti che senza una efficace campagna di boicottaggio (BDS) contro Israele, questo stato non rispetterà mai il diritto internazionale. Questa è la lezione del Sudafrica.

Omar Barghouti, animatore delle campagne di boicottaggio palestinesi

Traduzione a cura di ISM-Italia, 28 agosto 2012