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Italia, zone oscure nel rapporto sulle esportazioni d’armamenti

guerre nel mondo

Il Coordinamento della Rete Italiana per il Disarmo e la Tavola della Pace, tramite Francesco Vignarca e Flavio Lotti, chiedono al Governo Italiano di chiarire alcuni punti oscuri del bilancio, recentemente pubblicato, inerente alle importazioni ed esportazioni di materiali d’armamento. Il documento, reso disponibile con tre settimane di ritardo, è stato giudicato poco trasparente perché non contempla la descrizione dei materiali esportati e neanche i nomi delle banche che hanno avuto il ruolo di intermediari nelle transizioni finanziarie. Francesco Vignarca denuncia come il rapporto sia lacunoso ed ometta ancora più dati rispetto agli anni precedenti: un «preoccupante» incremento di autorizzazioni all’esportazione di armamenti verso le zone di maggior tensione del pianeta, una «inspiegabile sottrazione» di informazioni riguardo alla tipologia dei materiali esportati e una serie di cifre «che sono smentite dalle stesse tabelle allegate ai documenti ufficiali”. “L’esportazione di armi italiane verso zone cariche di conflitti e di tensioni è inaccettabile, alimenta le guerre, accresce l’instabilità e minaccia la nostra stessa sicurezza. Governo e Parlamento devono intervenire per fermare questa vera e propria follia invertendo la tendenza degli ultimi anni”, sottolinea Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace. Inoltre, la Rete per il disarmo chiede d’interrompere il ‘disinvolto’ scambio di armamenti con Paesi nei quali agiscono regimi militari che utilizzano questo commercio per reprimere popolazioni in cerca di libertà. In questi giorni il decreto governativo inerente alle Relazioni governative sulle esportazioni militari è tema di discussione alla Camera ed al Senato.

E-il mensile 02/05/2012