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notte di irresponsabilità e accoglienza. COME IN TUTTI I NAUFRAGI DELLA VITA…

“Una notte segnata da gesti di superficialità e irresponsabilità, c’è stato qualcuno che si è fatto pescatore di uomini, ha messo a disposizione tutto per salvare altri. La logica dell’accoglienza ha prevalso sulla logica dell’indifferenza. E quanti naufragi meno nobili e meno famosi come quelli delle migliaia e migliaia di disperati che attraversano il Mediterraneo e  naufragi dei poveri vicini alle nostre case che annaspano tra le acque di una società che li respinge indietro”.

Dopo una settimana in cui abbiamo ascoltato notizie ogni giorno sul naufragio della nave Concordia questa espressione ‘pescatori di uomini’ è carica di evocazioni. Pescatori di uomini sono stati coloro che hanno raccolto persone impaurite che abbandonavano nella notte presi dal panico la nave che affondava. Possiamo leggere quanto è accaduto come una grande metafora che riguarda la nostra vita. Un luogo di divertimento e di spensieratezza, come una nave da crociera viene investito dalla sventura e fa scontrare in modo inatteso con l’esigenza dell’essere soccorsi, con l’esperienza dell’aiuto dell’altro. E in una notte segnata da gesti di superficialità e irresponsabilità, c’è stato qualcuno che si è fatto pescatore di uomini, ha messo a disposizione tutto per salvare altri, ha pensato la sua vita in relazione a chi era in pericolo e disperato… La logica dell’accoglienza ha prevalso sulla logica dell’indifferenza. Una grande metafora da non dimenticare. Ma che ci riporta il pensiero a naufragi meno nobili e meno famosi come quelli delle migliaia e migliaia di disperati che hanno attraversato e ancora attraversano le acque del Mediterraneo cercando vita e salvezza. Ci riporta ai naufragi dei poveri vicini alle nostre case che annaspano tra le acque di una società che li respinge indietro. E’ questa una grande esperienza che segna il nostro tempo e ci ricorda oggi cosa può significare molto concretamente essere pescatori di uomini. E’ il rovesciamento concreto che Gesù chiede alle nostre esistenze. Diventare pescatori di uomini è non pensare una vita chiusa allo straniero, al povero. E’ scoprire al cuore dell’esistenza una chiamata a dare vita (è questo il verbo racchiuso nell’indicazione vi farò pescatori di uomini): essere persone che intendono la propria esistenza perché altri abbiano vita, trovino salvezza.

E’ un orizzonte di vita che rovescia tante preoccupazioni che oggi ascoltiamo di conservazione di privilegi, di difesa di sicurezze, Forse la crisi che stiamo vivendo è momento forte per diventare più pensosi e più capaci di guardare a chi vicino fa più fatica, a chi ha bisogno di essere aiutato, liberato. E’ stimolo a comprendere che oggi un sistema di pensiero centrato sul dominio del denaro, che si traduce in un sistema economico che genera iniquità e disuguaglianza, rapporti tra le persone disumanizzanti, devastazione del creato, oggi tutto questo deve essere rovesciato perché vi sia liberazione e condivisione di beni come Gesù ci ha parlato del regno, di un Dio che vuole che tutti siano salvi. Iniziando a lasciarci rovesciare dal vangelo.

 Alessandro Cortesi op

priore domenicano a Pistoia