Sergio Paronetto del Punto Pace Pax Christi di Verona, già Vice Presidente di Pax Christi, saggista ed appassionato testimone di pace, come fu nella scorsa Arena di Pace di maggio ’24, ha scritto al Direttore di Avvenire la seguente lettera ricca di riferimenti importanti che volentieri riprendiamo dal quotidiano:
” Caro direttore, il 22-23 settembre capi di Stato e governi di molti Paesi si riuniranno a New York nel “Summit del futuro” per approvare il “Patto sul futuro”. Si legge nel preambolo del Patto: «Se non cambiamo rotta, rischiamo di precipitare in un futuro di crisi e crolli persistenti. Ma questo è anche un momento di speranza e di opportunità». Allegata al Patto è la “Dichiarazione sulle future generazioni”, in cui si evidenzia l’urgenza di fornire risposte efficaci per rispondere alla crisi ambientale. Sul piano teorico l’Italia appare in linea con lo spirito della Dichiarazione, avendo inserito nel 2022, tra i principi fondamentali della Costituzione italiana, la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi. Su quello pratico, però, c’è molto da fare. È necessario, infatti, attivare un approccio partecipativo che coinvolga nelle decisioni le organizzazioni della società civile, il mondo accademico, la comunità scientifica e altro. Al riguardo, si stanno muovendo l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, la Fondazione PerugiaAssisi per la cultura della pace, il Centro per i diritti umani “Antonio Papisca” di Padova. Esponenti del governo italiano dovrebbero conoscere le loro riflessioni e portarle con sé a New York. Vorrei ricordare anche il contributo offerto a Verona il 18 maggio dall’“Arena di pace”, con i documenti dei cinque tavoli di lavoro (disarmo, politica, economia, ecologia e migrazioni) e con gli interventi del Papa (arricchiti dall’abbraccio di un imprenditore palestinese e di uno israeliano). Tutti dovrebbero avere con sé anche la “Fratelli tutti”, che propone nuovi percorsi sociali e politici basati sulla “sovranità del diritto”. È un’occasione per riformare e rilanciare l’Onu. Per capire che solo con politiche di disarmo nell’ottica del multilateralismo e della riconciliazione, accompagnate da un grande lavoro formativo, si può costruire la sicurezza comune.” (Sergio Paronetto- Avvenire 19.9.2024)