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La tappa di “Fari di Pace” a Napoli

Filippo Severino

“Rifiutare la guerra e i suoi strumenti diabolici, affinché mai ci sia pericolo per i milioni di abitanti che vivono in questa striscia di terra tra il mare e il vulcano, e promuovere politiche nazionali di mediazione nei conflitti internazionali e che riducano le spese militari a vantaggio della spesa sociale” propone l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia dall’altare della cattedrale, dove ha accolto i pacifisti della manifestazione “Fari di Pace” e condiviso le loro motivazioni.

Nel percorso di avvicinamento ad Altamura per la tradizionale marcia della pace di Pax Christi dell’ultimo dell’anno, sabato 19 novembre c’è stata a Napoli una tappa di “Fari di Pace”. L’iniziativa, promossa da Pax Christi Italia, è stata organizzata dal Punto Pace partenopeo con l’adesione e la condivisione di decine di realtà del mondo religioso e della società civile. Il concreto appello rivolto alle Autorità, ripreso anche dall’arcivescovo, attiene al contesto cittadino e nazionale: denuclearizzazione del Golfo di Napoli, riduzione delle spese militari a vantaggio della spesa sociale, adesione dell’Italia al TPNW (Trattato sulla proibizione delle armi nucleari).

La manifestazione ha avuto inizio presso la Capitaneria di porto con Ermete Ferraro (vicepresidente nazionale del MIR), che ha richiamato il contesto di militarizzazione del territorio e l’impegno dei pacifisti, e con Vanda Longo (Punto Pace di Napoli) che ha letto l’appello all’Autorità portuale affinché non sia più consentito l’accesso in rada di navi a propulsione atomica o con carichi di armi micidiali. Si è poi svolta una marcia ricca di slogan, di striscioni e di bandiere con i colori dell’arcobaleno. Giunti in duomo, si sono avuti diversi interventi, introdotti e commentati in modo eccellente da don Renato Sacco che ha anche ricordato le parole di don Tonino Bello, il quale esortava a non restare inoperosi e muti di fronte a violenza e oppressione perché, così diceva, “delle nostre parole dovremo rendere conto agli uomini, ma dei nostri silenzi dovremo rendere conto a Dio”. Hanno preso la parola suor Marisa Pitrella (direttrice Caritas diocesana) che ha portato il saluto della diocesi, padre Alex Zanotelli (direttore di “Mosaico di Pace” ed esponente del Comitato campano per la pace e il disarmo), Angelica Romano (Un Ponte Per), Carlo Tombola (The Weapon Watch), un giovane volontario (Asso.Gio.Ca.), Carlo Cefaloni (Movimento dei Focolari), Nicola Ricci (CGIL), Melicia Comberiati (CISL), Lisa Clark (ICAN). Ad arricchire l’incontro hanno contribuito un coro interetnico di bambini di Scampia e l’ “Euphoria Gospel Choir” della Chiesa battista. In conclusione è stato letto l’appello al Sindaco. La significatività degli interventi, la numerosità dei partecipanti (in duomo almeno 500/600 persone) nonostante l’allerta meteo, la disponibilità della Chiesa locale, la notevole adesione di associazioni e movimenti che hanno sottoscritto proposte concrete per la costruzione della pace e la vasta eco nei mezzi d’informazione hanno segnato la riuscita di questo evento, tanto da vedere in giro volti radiosi di gioia e addirittura qualcuno di commozione. Le diverse identità del mondo laico e religioso che vi hanno preso parte e il coinvolgimento ecumenico della Chiesa cattolica insieme alle Chiese battista e valdese hanno reso più forte e incisiva la manifestazione, perché la pace è un valore trasversale che impegna tutti a realizzarla attraverso proposte e impegni concreti. Si sono così aperte a Napoli nuove prospettive di collaborazione per un più proficuo lavoro. Una prossima comune attività sarà la richiesta di un incontro col Sindaco, perché ci sia una seduta del Consiglio comunale che deliberi il sostegno alla Campagna “Italia ripensaci” per l’abolizione delle armi nucleari.