Pax Christi Italia parteciperà convintamente alla Campagna di Mobilitazione per la pace in Ucraina indetta da ” Europe for peace” e Rete Italiana Pace e Disarmo per i giorni 21, 22, 23 ottobre. Ogni giorno che passa crescono i morti e le sofferenze tra i civili ucraini in balia delle criminali disposizioni del presidente russo e del drammatico mantra ” armi, armi, armi” del presidente ucraino. In questo terrificante scenario ONU ed Europa, in particolare, non riescono (vogliono?) ad esercitare un ruolo di politica attiva nell’interesse davvero delle popolazioni. Pare proprio che in questa ” esplosiva” situazione l’unica voce- ahinoi- autorevole sia quella della NATO (e chi la governa) che, peraltro esorbita dalla propria competenza sostituendosi alla politica. Per queste ragioni diviene assolutamente importante manifestare per la pace contro il rischio di un acuirsi del conflitto (anche nucleare) e sta sempre più causando terrore, devastazioni, e morte. La parola deve assolutamente tornare al negoziato nell’ambito della carta fondativa dell’organizzazione delle Nazioni Unite. Per dirla con papa Francesco : ” Non si può essere semplicisti nel ragionare sulle cause del conflitto. Io vedo imperialismi in conflitto. E, quando si sentono minacciati e in decadenza, gli imperialismi reagiscono pensando che la soluzione sia scatenare una guerra per rifarsi, e anche per vendere e provare le armi”. Le manifestazioni vogliono anche rinnovare la solidarietà e il sostegno ai movimenti per la pace russi ed ucraini (soprattutto a obiettori di coscienza e disertori) che in questi giorni sono oggetto di vessazioni ed incarcerazioni da parte dei rispettivi governi. L’ultima missione di ” Stopthewarnow”, conclusasi la scorsa settimana, ha incontrato in Ucraina alcuni portavoce di questi movimenti. Fermate la guerra: negoziato e Conferenza di Pace subito! Invitiamo i nostri punti pace a condividere con le associazioni sui rispettivi territori queste parole d’ordine e ad adoperarsi affinché il fine settimana sia pieno di sollecitazioni significative ed ostinate ai governanti; fuori dal pensiero unico bellicista che sta causando una scia di sangue, dolore e morte (oltre che ingrassare produttori e mercanti d’armi)
