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“Fari di pace” camminano verso la Spezia dove arriveranno Sabato 22 ottobre

Dopo la tappa a Genova prosegue la marcia per la pace attraverso i porti italiani verso l’appuntamento ad Altamura il prossimo 31 dicembre.
Saremo a La Spezia il prossimo 22 ottobre confermando l’impegno con il messaggio:
Mai più la guerra – Tutte le guerre passano dai porti – la guerra comincia a La Spezia.
Sottrarre Porti e braccia di portuali al commercio delle armi, sulla base di questi principi:
● niente armi per guerre che si fanno contro popolazioni inermi, per stabilizzare regimi autoritari e liberticidi, per giustificare violenze di massa;
● rispetto dell’art. 11 della Costituzione, della Legge 185/1990, del Trattato sul commercio delle armi convenzionali;
● trasparenza delle autorità competenti su tutto ciò che riguarda la partecipazione italiana a guerre lontane e vicine.
Il Comitato spezzino che ha raccolto l’invito di Pax Christi per una tappa di riflessione condivisa scrive nel comunicato di annuncio del convegno del 22 ottobre:
“Sarà l’occasione per riflettere insieme sulle guerre che non finiscono e sulle alternative necessarie, in un quadro generale allarmante, tenendo insieme la visione globale e le urgenze locali, l’economia, l’ambiente, la salute, la società. Dopo due anni di pandemia, l’Europa è caduta nella spirale della guerra, con il suo seguito di vittime ma anche di migrazioni forzate, razionamento energetico, penuria di generi di prima necessità, inflazione.
Il prolungarsi del conflitto in Ucraina impone una riflessione urgente sugli equilibri mondiali, il modo di gestire l’uso della forza e soprattutto sul ruolo che l’Europa deve assumere come promotrice di pace evitando il rischio di dissipare soldi dei cittadini per le spese militari e continuare indefinitamente la guerra. Nel nostro paese, il rilancio economico e la spesa sociale e ambientale del recovery plan rischiano di passare in secondo piano, ridimensionati dagli interessi delle lobbies militari.
Non si tratta di questioni globali lontane dalle nostre vite, ma di un modello che tocchiamo con mano, anche alla Spezia, che lascia aperte questioni che si trascinano da decenni, per la cui soluzione si sono impegnati cittadini, associazioni, sindacati: dalla riconversione dell’industria bellica alla restituzione alla città di almeno parte delle aree militari inutilizzate, passando dagli impatti generati dai traffici del porto commerciale.
La nostra città porta con sé criticità sulle quali occorre informazione e trasparenza per favorire la presa di coscienza della necessità di un cambiamento. Il programma Basi blu, con cui il ministero della Difesa pensa di spendere per l’Arsenale 357 milioni di euro, già stanziati nelle leggi di bilancio 2017/2018 e in una quota parte dei Fondi per il patto di coesione sociale, per adeguare la base navale per garantire
l’osservanza dei nuovi standard operativi della NATO (Bi-SC Directive 85-8), deve essere oggetto di dibattito e confronto pubblico per evitare che vengano ignorate le criticità ambientali che in essa sussistono (amianto, campo in ferro, demolizioni, emissioni, ecc).
Nel contesto in cui viviamo appare del tutto evidente che servirebbe investire denaro pubblico per riconvertire le aree inutilizzate, per le bonifiche ambientali di importanti aree urbane e periurbane (discarica di Pitelli, ex raffineria IP, Campo in Ferro), per facilitare la riconversione energetica, a migliorare la qualità del lavoro e mitigare le produzioni impattanti, fino a modificare il destino aziendale dei poli produttivi per la difesa (Fincantieri, Leonardo-Oto Melara).
Sono questi i temi che il percorso dei “Fari di pace alla Spezia” intende promuovere il prossimo 22 ottobre in un confronto pubblico, con una testimonianza di impegno contro la guerra, attraverso un convegno di approfondimento ed una marcia in città, alla quale invitano sin d’ora i cittadini, associazioni laiche e religiose, sindacati, autorità a partecipare.”
Il Comitato Promotore Fari di Pace alla Spezia è composto da:

ACLI, Accademia apuana della Pace, Ambientalmente, Archivi della Resistenza, ARCI, Arci Canaletto, Associazione Culturale Mediterraneo, Associazione Amici di Padre Damarco, Associazione di solidarietà al popolo Saharawi, Associazione Murati Vivi, Azione Cattolica, Chiesa Battista, Chiesa Metodista, Cittadinanzattiva-tribunale per i diritti del malato,
Comitato Acqua- Bene comune, Emergency, Gruppo di Azione Nonviolenta, Informazione Sostenibile, Glass Bell edizioni, Legambiente, Magazzini del mondo, Non una di meno, Libera-Legalitè, Movimento dei Focolarini, SERMIG, Unione Donne Italiane, Unione degli Studenti ​
Sono Promotori Nazionali:
Pax Christi Italia, Weapon Watch (Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei) Fari di pace camminano verso Napoli dove arriveranno SABATO 19 NOVEMBRE Su Verba Volant avevate già letto dell’ incontro svoltosi lo scorso 6 giugno a Napoli con ampia rappresentanza di realtà associative religiose in prevalenza e laiche in vista di una tappa napoletana di Fari di Pace.
Fummo allora presenti all’ipogeo della Basilica dell’Incoronata Regina del Buon Consiglio a Capodimonte lo scrivente Coordinatore nazionale Norberto ; il Settore Laicato della Diocesi di Napoli con la delegata arcivescovile Maria Pia Mauro; il Coordinamento Pace e Disarmo e Peacelink Campania con P. Alex Zanotelli, Felicetta Parisi e Vittorio Moccia; la Scuola di Pace con Corrado Maffia e Franco Brescia; la Cooperativa ‘E Pappeci con Piero De Luca; l’Associazione Claudio Miccoli con Livio Miccoli; il Movimento Focolari con Salvatore Lamagna, Adriana Rodolico e Annamaria Cessari; l’Associazione Africa Oggi
con Rita Calandra e Francesco Grisolia; l’Associazione Forgat con Giuseppe Cafarella; l’Istituto religioso Fratelli Scuole Cristiane con Simone Strozzi; Pax Christi Caserta con Stefano Angelone e Rosa D’Andrea; Pax Christi Napoli con Giuliana Martirani, Vanda Longo, Suor Maria Teresa Devoto, Liliana Mustillo, Michele Severino, Drummond Petrie, Rossana Zaccariello e Filippo Severino. Tutti gli interventi successivi contribuirono ad enucleare i riferimenti fondamentali di cui tener conto nell’organizzazione dell’evento a Napoli: denuclearizzazione del golfo, presenza della NATO, ampliamento della struttura US Navy a Capodichino, temi su cui storicamente si è espresso l’impegno dei movimenti pacifisti a Napoli, come ricordato da P. Alex Zanotelli, dal Comitato Pace e Disarmo, da Giuliana Martirani.
Abbiamo poi avuto una cordiale e fraterna udienza con l’Arcivescovo don Mimmo Battaglia lo scorso 16 settembre eravamo don Renato, Filippo Severino, Vanda Longo e lo scrivente Norberto. Massima disponibilità e consonanza d’intenti con don Mimmo per un’iniziativa che avrebbe lo svolgimento analogo a quanto fatto a Genova quindi partecipazione dell’Arcivescovo, messaggi e preghiere sulla soglia della Cattedrale, possibile proseguimento in cammino verso il porto.
Don Mimmo ha indicato nella Direttrice della Caritas diocesana la persona che si rapporterà direttamente a lui per il prosieguo. E’ all’opera un comitato locale coordinato dall’amico Filippo Severino e da Vanda
Longo del nostro Punto Pace per definire il programma dell’iniziativa. ​