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Punto pace Lamezia Terme – Memoriae pacis: Firenze Città sul monte – Un itinerario di cultura e impegno

Con questo titolo, mutuato da Giorgio La Pira, si è svolto dal 18 al 22 luglio l’itinerario promosso dal Punto pace di Lamezia Terme coinvolgendo amiche e amici del proprio territorio/parrocchia di riferimento.
La proposta, raccogliendo il sogno di don Tonino, ha avuto come base logistica la Casa per la pace di Pax Christi a Tavarnuzze (il luogo in cui riparare le tende).
A partire dalla Casa per la pace si è sviluppato un itinerario di conoscenza della Chiesa Fiorentina del ‘900 che, per le imperscrutabili coincidenze della Storia, ha vissuto una lunga fase che non è azzardato
definire profetica. Don Andrea Bigalli (parroco a S. Andrea in Percussina) ci ha introdotto al contesto storico in cui si sono mosse alcune delle figure significative più note e meno note di quella stagione.
Nella prima giornata abbiamo raggiunto Barbiana (nell’ultimo tratto anche a piedi percorrendo il sentiero della Costituzione e il Sentiero della Resistenza) per un incontro con i rappresentanti della Fondazione “don Lorenzo Milani”, in particolare con Sandra Gesualdi figlia di Michele, tra gli allievi più vicini a don Lorenzo. La testimonianza, proprio in quella stanza che fu la Scuola di Barbiana, ha stimolato la riflessione dei presenti a rileggere e riscoprire la figura di don Lorenzo, prete ed educatore, e la sua testimonianza di radicalita’ evangelica vissuta dalla parte degli ultimi.
Radicalita’ che, praticata (con la scuola per gli operai e la pubblicazione di Esperienze pastorali) già a San Donato di Calenzano, lo aveva condotto “all’esilio” in quel luogo dimenticato dalla Storia e dalla Geografia. Di quell’esilio don Milani ne fece la sua cattedra più autorevole. La Fondazione, nel promuovere la conoscenza del messaggio milaniano si adopera, al contempo, per preservare quel luogo dalla tentazione che possa essere vissuto come tappa di turismo/pellegrinaggio. Soprattutto perché Barbiana è stato un luogo di testimonianza evangelica ma anche di sofferenza.


Nella seconda giornata l’amico Carmine Campana già gestore della Casa per la pace, ci ha accompagnati, nello stile di Pax Christi-“Firenze Arte e Pace”, attraverso un itinerario che, partendo dalla Basilica di San Miniato al Monte si è poi snodato per le vie del Centro visitando i luoghi più importanti, sapientemente orientati da una “lettura” di pace della Storia fiorentina.
Raggiunta poi la Fondazione Giorgio La Pira un altro testimone, don Paolo Tarchi, ci ha presentato la figura di quello che è conosciuto come il “Sindaco santo”. La Pira che, dopo aver partecipato alla Costituente e ricoperto incarichi di governo negli anni del dopoguerra, ispirandosi al Vangelo, svolse
la sua attività di amministratore con l’obbiettivo fisso di garantire la massima occupazione e un tetto per i suoi concittadini. In anni più recenti Papa Francesco parlando ai movimenti popolari ha ripreso questi obbiettivi attraverso le tre T “Tierra, Techo, Trabajo” per ribadire la necessità di tradurre il Vangelo nella carne viva della Storia. Nello stesso periodo, La Pira promosse gli incontri internazionali delle Città per la pace nella convinzione che le città, più che gli Stati, hanno la missione di garantire e rivendicare il
diritto alla pace per i propri abitanti.
Nell’adiacente Basilica di San Marco, nel cui convento ha vissuto da terziario domenicano, è stato poi possibile far visita alla sua tomba. Con la figura di La Pira si intreccia un altro grande testimone della
Chiesa Fiorentina, Padre Ernesto Balducci dell’Ordine degli Scolopi, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita a Santa Fiora (paese di minatori sui monti dell’Amiata) e il trentesimo della prematura scomparsa a seguito di incidente stradale. Balducci fu amico e consigliere di La Pira sindaco.
Accompagnati ancora da don Andrea Bigalli, a Padre Balducci è stata dedicata la terza giornata presso la Badia Fiesolana, sede della Fondazione a lui intitolata, dove ha vissuto e predicato dal 1964 fino al 1992 sviluppando le sue riflessioni più importanti a partire dagli anni del post Concilio, impegnandosi per il rinnovamento ecclesiale attraverso una notevole attività di editorialista, fondatore di riviste (tra tutte, Testimonianze), la Casa editrice ECP-Edizioni cultura della pace. Deluso per come la Chiesa, in generale, si
attardava a cogliere e mettere in pratica il rinnovamento conciliare, la sua riflessione negli anni 80 ebbe una svolta antropologica orientata alla necessità del superamento della cultura occidentale come cultura unica e dominante, partendo dal riconoscimento che ogni cultura ha una sua dignità e tutte le culture hanno diritto di cittadinanza sulla scena della Storia. Per questi motivi, nella ricorrenza del quinto centenario, egli condannerà la conquista delle Americhe da parte delle potenze europee avvenuta con il pretesto dell’evangelizzazione portata con la spada, causando l’immane sterminio degli indios. Il recente viaggio del Papa in Canada con le sue richieste di perdono alle popolazioni native da’ ragione delle conclusioni di P. Balducci. In quest’ultima stagione, gli anni 80, la sua riflessione si evolve fino all’elaborazione della figura dell’Uomo planetario (che sarà il titolo del suo libro più emblematico, edito nel 1985). La tesi di Balducci è che, senza negare la sua fede in Cristo, bisogna andare verso un superamento delle religioni così come le abbiamo conosciute finora, per l’affermazione dell’Uomo nella sua piena dignità, accettando la sfida trascendente della pace che tutte le religioni devono raccogliere (se il chicco di grano non muore non porta frutto. Gv. 12, 24-26). Auspica quindi, una conversione antropologica delle religioni per giungere alla salvezza totale. Emblematico, nello sviluppo di tale ragionamento, l’incontro di Gesù al Pozzo di Sicar quando, alla domanda della samaritana circa il monte dove adorare Dio, Egli risponde “d’ora in poi si adorerà Dio ne’ su questo monte ne’ a Gerusalemme
ma in Spirito e verità” (Gv. 4, 23-24).

La celebrazione dell’Eucarestia presieduta da d. Andrea ha concluso la visita alla Badia per ridiscendere nella Città in uno spazio dove il Vangelo viene declinato a partire dagli ultimi di un quartiere periferico di Firenze. Le Piagge. In questo luogo don Alessandro Santoro, da 27 anni testimonia la sua scelta di essere prete proprio ispirandosi alle diverse figure che abbiamo provato a conoscere nel corso di queste giornate.
In conclusione, offriamo all’attenzione del Movimento, dei punti pace, un’esperienza che, non eccessivamente strutturata nei tempi ha favorito l’interscambio relazionale anche tra persone che abitualmente si frequentano poco o provenienti da esperienze associative diverse. Un’esperienza che può
ulteriormente valorizzare la Casa per la pace a partire dalle enormi risorse culturali e ambientali offerte dal territorio fiorentino e toscano che può essere replicata aiutando a ravvivare la base culturale su cui Pax Christi affonda le radici. È opportuno evidenziare anche qualche disagio rappresentato dalla collocazione della Casa per la pace, più utile per attività residenziali che per una modalità itinerante. Tuttavia, pensiamo che, nell’ambito delle attività, già in itinere, di ristrutturazione e riorganizzazione della Casa, sia possibile e/o opportuno riconsiderare questi aspetti logistici nell’ottica di favorire una migliore fruibilità della stessa (es. convenzioni con aziende di trasporto privato, ecc.. È stato questo un elemento che ha fatto lievitare i costi del soggiorno avendo dovuto più volte servirsi del noleggio taxi).
Lamezia Terme 22 agosto 2022