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Editoriale

Norberto Julini, coordinatore nazionale di Pax Christi

Norberto Julini, valsesiano di Varallo in provincia di Vercelli e diocesi di Novara, già insegnante di italiano e storia, con precedenti esperienze politiche ed amministrative, impegnato da anni nella campagna Ponti e non Muri di Pax Christi, conoscitore di questioni mediorientali ed accompagnatore di gruppi in Palestina/Israele, è stato chiamato dal Consiglio Nazionale di Pax Christi a svolgere il ruolo di coordinatore.

“Con la mia nomina non si compie il cambio generazionale che necessita al nostro Movimento per continuare il cammino con lo stesso entusiasmo del giovani che lo iniziarono settantanni fa, ma ne faccio l’obiettivo primario del mandato quadriennale ricevuto , primo ed ultimo per me.

Proverò a condurre nella collaborazione più ampia possibile dei singoli aderenti, dei Punti Pace, dei loro Coordinatori, dei Consiglieri nazionali, delle nostre collaboratrici, dei tanti amici che ci seguono , che collaborano alla rivista Mosaico di Pace, che frequentano la nostra Casa per la Pace, una verifica e messa a punto organizzativa dei patrimoni spirituali, intellettuali, progettuali di cui disponiamo per la missione di “cura del Creato per preparare la pace”, affidataci dal Congresso di Assisi.

Il nostro è un movimento con un nome impegnativo, che si rivolge anzitutto a quanti ripongono la loro speranza in Cristo per apprendere ed agire la nonviolenza nelle relazioni di cura, su cui il nostro congresso ha preso impegni precisi .”

Vorremmo tantissimo aiutare la nostra Chiesa” scriveva don Tonino invitando Alex Zanotelli a collaborare con PX: quell’invito mi pare di risentirlo rivolto anche a noi, qui e adesso. Abbiamo un largo impegno in campagne avviate e da condurre avanti verso buoni risultati, agendo nelle reti della Società civile italiana cui aderiamo o che abbiamo noi stessi promosso.

Prioritaria la campagna per il bando delle armi nucleari “Italia ripensaci”, che ha ricevuto adesioni importanti nell’ambito delle associazioni cattoliche: è una campagna che può condurre ad aderire a campagne più generali per contrastare il frenetico ed irrazionale riarmo in atto.

Sappiamo tutti che senza EDUCARE ALLA PACE, non potremo fare la pace: su questo ci serve un progetto preciso ed articolato per mobilitare risorse e conoscenze ed esperienze anche già sperimentate, ma da catalogare, aggiornare e riproporre. Abbiamo necessità di dire e proporre ai più giovani che cosa è Pax Christi e che cosa fa, sapendo che i giovani amano fare “le cose che li interessano e farle insieme”. Dopo averli a lungo e pazientemente ascoltati, dobbiamo riuscire a mettere insieme un’offerta di azioni possibili derivate dalle nostre proposte.