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Momenti dell’estate a Bolzano

La chiesetta di Stella di Renon, sopra Bolzano, in cui riposano le spoglie di Josef Mayr Nusser, il giovane padre di famiglia bolzanino condannato a morte dal regime nazista per essersi rifiutato di giurare fedeltà a Hitler, morto di stenti il 24 febbraio 1945 in un vagone ferroviario che lo trasportava a Dachau, la cui vicenda e’ raccontata da Francesco Comina nel libro uscito piu’ di 10 anni fa, “Non giuro a Hitler”, Ed. San Paolo,e’ stata anche quest’anno luogo di passaggio e di riflessione di alcuni gruppi, accolti e guidati dal nostro Punto  Pace  Pax Christi di Bolzano.
Portare avanti  questa memoria  riscoprendone l’attualità del messaggio di nonviolenza  e del coraggio dell’obiezione di coscienza,imparando a discernere i segni dei tempi, e’ una costante del nostro impegno locale.Abbiamo cosi’ incontrato domenica 7 agosto, la comunità dei monaci dossettiani, una trentina di persone tra i monaci e le famiglie che con loro intraprendevano questo  pellegrinaggio della memoria , da Bolzano a Monaco, Dachau e Berlino, condividendo in questa tappa sul monte dal verde intenso, un tempo di appropfondimento, l’eucarestia ed il pasto,in sintonia  e con tanta simpatia.La domenica successiva,14 agosto, insieme al presidente dell’Azione cattolica di Bolzano, abbiamo ancora accolto lassu’ un gruppo di una quindicina di giovani adulti dell’Azione Cattolica di Vicenza, con i loro preti impegnati nella pastorale sociale e del lavoro.Uno scambio bello e fruttuoso, alla ricerca di testimoni che siano luce per l’oggi.
Infine un incontro semplice, di pochissime parole,che ci ha lasciato il cuore pieno di commozione ,e’ stato quello con il  nostro vescovo Karl Golser, che attualmente e’ gravemente ammalato di una forma rara , veloce e molto aggressiva di Parkinson  che colpisce il movimento e la parola.Siamo andati a trovarlo solo in tre, io Francesco e Leone, per non stancarlo, per dirgli la vicinanza di noi tutti, della Pax Christi a cui lui e’ sempre stato vicino, con simpatia e competenza, ancora prima di essere ordinato vescovo, solo due anni e mezzo fa.La stima nei suoi confronti andava ben al di là della nostra diocesi, era stato presidente dei teologi moralisti, direttore dell’Istituto per la Giustizia ,Pace e Salvaguardia del Creato, legato al nostro Istituto teologico, ed era stato invitato  proprio da Pax Christi Internazionale come relatore di un gruppo di lavoro nell’Assemblea europea ecumenica di Sibiu ,dove anche qualcuno della Pax Christi Italia l’aveva conosciuto e molto apprezzato.Gli abbiamo portato in dono, insieme a  fiori che simboleggiano , nonostante tutto, la speranza e il bello, il libro su Panikkar da poco uscito, di Francesco Comina, e gli Atti di Kingston 2011,”Ecumenismo e Pace” che ho ricevuto da Gianni Novelli. E’ riuscito a tirare fuori la parola “grazie”e ci ha donato la sua benedizione, imponendoci le mani ad uno ad uno.Gli abbiamo promesso che porteremo avanti il suo motto episcopale” Cristo nostra Pace”.