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La memoria di Franz Jaegerstaetter

Franz Jaegerstaetter

Franz Jaegerstaetter, il contadino austriaco,giovane padre di famiglia ,condannato a morte nel 1943 per essersi rifiutato di arruolarsi con i nazionalsocialisti in nome della sua fede cristiana, ghigliottinato per questo a Berlino il 9 agosto di quell’anno, e’ conosciuto in Italia da molti anni anche grazie ai suoi diari scritti ed al suo struggente epistolario con la moglie, tradotti in italiano grazie al costante impegno di Giampiero Girardi di Trento. Non solo in occasione della sua beatificazione celebrata solennemente nel duomo di Linz il 26 ottobre 2007 sono convenuti molti amanti della pace anche dall’Italia, fra cui il nostro don Luigi Bettazzi, ma ogni anno, convergono nel paesino di st Radegund ( Alta Austria) soprattutto amici della Pax Christi d’Austria, Germania e piccoli gruppi dall’Italia il 9 agosto,per ravvivare questa memoria di fedeltà alla coscienza fino in fondo.E anche per ricercarne il messaggio attuale. Anche quest’anno, da Bolzano, Trento,Bologna, Belluno…eravamo una ventina di persone, sempre apprezzata la presenza italiana,tanto che ci hanno preparato il testo tradotto in italiano della bellissima relazione della dott.ssa Magdalena M.Holztrattner,dal titolo : “ Una vita, cosa puo’ fare contro le tendenze disumanizzanti della società”, con delle domande finali su cui si rifletteva dopo a piccoli gruppi.Collegata a questa memoria quella di Josef Mayr Nusser, il giovane padre di famiglia bolzanino,anche lui condannato a morte per essersi rifiutato in nome della sua fede cristiana di giurare fedeltà a Hitler,e morto di stenti per le vessazioni subite, durante il viaggio che lo portava a Dachau in un carro bestiame,il 24 febbraio 1945.Vicenda molto simile anche per l’isolamento con cui hanno vissuto la loro obiezione,per la memoria rimossa a lungo sia per l’uno che per l’altro, e per la recente beatificazione anche di Josef, avvenuta nel duomo di Bolzano il 18 marzo 2017. E’ stata in quest’occasione che e’ uscita la piu’ recente edizione del libro a lui dedicato dal nostro Francesco Comina,”L’uomo che disse no a Hitler-Josef Mayr Nusser un eroe solitario”. Pax Christi di Bolzano ha sempre coltivato la sua memoria,proponendo riflessioni sull’attualità di questa testimonianza. Il figlio di Josef, Albert, che vive a Firenze, da anni presente a questi momenti di memoria preparati a Bolzano e nella chiesetta sul Renon dove erano raccolte le sue spoglie prima della beatificazione ( ora nel duomo di Bolzano)ci diceva, in occasione della beatificazione, che suo padre oggi si dedicherebbe all’accoglienza dei rifugiati. E la data dedicata dalla nostra Chiesa locale alla sua memoria e’ proprio il 3 ottobre, vigilia del rifiuto del giuramento che gli e’ costato la vita, ed anche Giornata di memoria in Italia per i morti nel Mediterraneo. Dunque una preziosa coincidenza che speriamo aiuti a riflettere e sia un grande richiamo a esporci con coraggio e creatività oggi nel contrastare il rifiuto e promuovere la dignità dell’accoglienza di chi cerca un approdo in Italia ed in Europa.

Gina Abbate, Merano