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Campagna Territoriale di Resistenza alla Guerra Area Pisa-Livorno

PD: PISA CITTA’ DI PACE ADDIO

Sono lontani i tempi di “Pisa città per la pace e per i diritti umani”, le manifestazioni col patrocinio e il sostegno congiunti dell’Università di Pisa, il Dipartimento Identità culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Comune di Pisa, la Provincia, la Regione Toscana, l’ARSIA, Slow Food e il Segretariato Sociale della RAI.

La Campagna Territoriale di Resistenza alla Guerra Area Pisa-Livorno e i pisani tutti col consiglio comunale di giovedì 8 giugno hanno dovuto prendere atto della svolta di fatto a 180° del PD.

Nel passato il PD si univa a tutti i cittadini nella richiesta agli USA di restituzione  della base di Tombolo alla città: così si espresse inequivocabilmente il Consiglio comunale nel gennaio 2007.

Oggi il PD sostiene il progetto di potenziamento della base militare di Tombolo, votando un proprio ordine del giorno in consiglio e bocciando gli altri.

Questo potenziamento – com’è ben chiaro – non è fatto coi metri quadrati o gli impiegati, ma con la nuova infrastruttura ferroviaria e l’ampliamento delle vie  d’acqua (sul canale dei Navicelli sarà realizzato anche un nuovo ponte girevole) di collegamento col porto di Livorno, dove è stato inaugurato a fine marzo un servizio di trasporto di armi con tre navi della classe Liberty – 200 m. lunghezza, 36 m. larghezza, 57.030 tonnellate di stazza lorda – da Livorno ad Aqaba e Gedda, porte sul teatro di guerra mediorientale.

Su tutto questo i consiglieri del PD hanno chiuso gli occhi.

In consiglio non hanno ascoltato le voci che auspicavano una posizione comune per un no secco al potenziamento della base e per il rilancio dell’iniziativa per il suo smantellamento e recupero a usi civili, volano di nuova occupazione e di nuove attività imprenditoriali.

Hanno parlato solo per minimizzare il silenzio per 14 mesi dell’amministrazione e compiacersi dell’attenzione che  l’esercito statunitense presterebbe alla sicurezza della popolazione, passando i trasferimenti delle armi per le loro guerre al porto di Livorno dalla gomma alla rotaia.

Si comprende come Paolo Fontanelli abbia potuto bollare come “vecchio” chi era davanti a Camp Darby il 2 giugno: il “nuovo pacifismo” dichiarato in consiglio dal PD è, infatti, quello delle operazioni di Peacekeeping a guida NATO come in Bosnia e in Kosovo e delle “guerre umanitarie”, come quelle che hanno devastato Jugoslavia, Libia e Siria.

Così l’ordine del giorno PD, fatto passare con 19 voti, si limita ad auspicare che su quel 3% di Camp Darby di cui gli statunitensi dicono di volersi disfare si possa trasferire una qualche caserma presente in città e ad assicurare vigilanza – unitamente al Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli – sull’impianto delle pianticelle che andranno a sostituire i mille alberi secolari che saranno tagliati per fare largo al nuovo tronco ferroviario stazione di Tombolo/base.

Nulla sulla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Pisa, che da parte sua sembra abbia apprezzato il terminal alto 18 metri previsto per la nuova linea ferroviaria.

La Campagna Territoriale di Resistenza alla Guerra Area Pisa-Livorno invece rilancia con forza la parola d’ordine “No al potenziamento, No a Camp Darby” e convocherà una grande assemblea cittadina alla quale saranno invitati i sindaci di Pisa e Livorno.

(13 giugno 2017)