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AMANTLA AWETU Buone notizie da COP21

Comunicato stampa

Parigi 7 dicembre 2015

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Mentre dai grandi della terra, che all’apertura del Vertice mondiale avevano gareggiato nell’ escogitare gli slogan più ecologisti, non sappiamo proprio cosa aspettarci, la buona notizia di Cop21 che abbiamo raccolto qui a Parigi è che i piccoli della terra la risposta al cambiamento climatico la stanno già costruendo dal basso. Il botta e risposta che Jose Elaine, giovane attivista sudafricana del movimento per la sovranità alimentare, ci chiedeva di ripetere con passione tra una moltitudine di ogni parte della terra, vorremmo che raggiungesse le orecchie dei potenti riuniti a Le Bourget: “Amantla… awetu!”, il potere… al popolo! La consapevolezza di questa forte responsabilità per il futuro espressa da migliaia di Jose Elaine, ha portato il grido degli esclusi nel Village Mondial des Alternatives, dove le più diverse organizzazioni e movimenti francesi ed internazionali per la custodia dell’ambiente hanno non solo dimostrato quanto il clima sia un bene comune, di tutti e per tutti, ma anche quanto sia significativo il ruolo della società civile nel contrastare l’insostenibilità provocata dai cambiamenti climatici. Tutt’altra atmosfera abbiamo respirato al Grand Palais, dove le principali imprese multinazionali, da Coca-Cola a Veolia, mettevano in vetrina, in un’assurda fiera del consumo “green”, la loro risposta al problema del riscaldamento climatico: altro che riduzione, limitazione o sobrietà; nessuna contestazione o conversione ecologica ci deve allarmare: sarà ancora una volta la tecnologia a salvarci, attraverso il consumo di sempre nuovi prodotti che ci anestetizzino dagli annunci catastrofici del papa per “la nostra unica Casa comune saccheggiata, devastata, umiliata impunemente”. A voi che sui giornali italiani trovate soltanto il resoconto delle negoziazioni ufficiali, vorremmo raccontare le infinità di storie di resistenza e speranza che stiamo condividendo a Parigi. Ci piacerebbe che aveste ascoltato con noi l’accorato appello del Vescovo Marc Stenger, presidente di Pax Christi Francia, per il quale, nonostante sia evidente che il clima non interessa alla gente, è decisivo il nostro ascolto della voce dei poveri e dei sud, prime vittime del cambiamento climatico. Mentre papa Francesco si chiedeva a Roma: “Ma che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi?”, qui a Parigi abbiamo percepito una pressione sempre più forte affinché i responsabili dei governi adempiano il loro improrogabile dovere di preservare l’ambiente dalla sua distruzione e noi tutti, dal basso, non rinunciamo alla responsabilità di coltivare e custodire la Casa comune, dono di Dio e cura di tutti, a cominciare dal nostro quartiere e città. La buona notizia che i giornalisti ci piacerebbe potessero dare nelle prossime ore dovrebbe nascere da “un accordo mondiale globale e trasformatore basato sui principi di solidarietà, giustizia, equità e partecipazione” (papa Francesco) ma anche da una moltitudine immensa di donne e uomini che senza rassegnazione si rafforzano nella lotta ripetendo in un’eco lunghissima: “Amantla, awetu! Il potere al popolo”.

La Delegazione dei giovani del Collettivo di Pax Christi italia