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L’unico modo di vincere una guerra è non farla

In Bolivia il 9.7.2015 ai movimenti popolari papa Francesco indica tre grandi compiti: mettere l’economia al servizio dei popoli, unire i popoli nel cammino della pace e della giustizia, difendere la madre terra. Il 17 luglio, all’ Incontro della Rete latinoamericana Iglesias y Minería sul tema «Uniti a Dio ascoltiamo un grido», invia una lettera in cui invita ad ascoltare il grido delle numerose persone, famiglie e comunità che soffrono direttamente o indirettamente a causa delle conseguenze troppo spesso negative delle attività minerarie:

“Un grido per i terreni perduti; un grido per l’estrazione di ricchezze dal suolo che paradossalmente non ha prodotto ricchezza per le popolazioni locali rimaste povere; un grido di dolore in reazione alle violenze, alle minacce e alla corruzione; un grido di sdegno e di aiuto per le violazioni dei diritti umani, clamorosamente o discretamente calpestati per quanto concerne la salute delle popolazioni, le condizioni di lavoro, talvolta la schiavitù e il traffico di persone che alimenta il tragico fenomeno della prostituzione; un grido di tristezza e di impotenza per l’inquinamento delle acque, dell’aria e dei suoli; un grido di incomprensione per l’assenza di processi inclusivi e di appoggio da parte di quelle autorità civili, locali e nazionali, che hanno il fondamentale dovere di promuovere il bene comune.”

Nella Laudato si’ Francesco propone di ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri (49): non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Tutti i problemi ambientali sono «intimamente legati alla cultura dello scarto, che colpisce tanto gli esseri umani esclusi quanto le cose che si trasformano velocemente in spazzatura» al punto che «la terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia» (21-22).

L’intreccio tra il degrado ambientale e umano è tragicamente visibile nello scatenarsi di guerre legate alla proprietà e all’uso delle risorse, all’avidità predatrice e al «peccato» dei credenti (31, 48, 57, 66, 82,95, 104, 198, 200, 204, 225). Netta, al riguardo, è la condanna contro le armi atomiche e il dispiegamento di tecnologia al servizio dello sterminio di milioni di persone.

(SP)