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RESISTENZA NEL SEGNO DELL’AMORE. un digiuno da Vicenza a tutta Italia

Per una città disarmata
nelle menti, nei cuori e nei suoi territori.

Al Coordinamento cristiani per la pace di Vicenza

e alla comunità cristiana della Diocesi di Vicenza

Pace e grazia a voi da Gesù Cristo “nostra pace” (Ef 2, 14). Dopo il digiuno per la pace in Siria “per non rassegnarci alla violenza”, Pax Christi Italia aderisce volentieri al digiuno come “resistenza nel segno dell’amore” promosso dal 28 al 30 settembre 2012 da molti vicentini contrari alla base Dal Molin, così come aderirà alla manifestazione del 13 ottobre a Venegono (Varese) contro le produzioni belliche e i mercanti di morte.

Pace per noi è anche costruire città sicure e serene, disarmate nelle menti, nei cuori e nei loro territori, libere da tante solitudini e paure. La vostra azione costituisce un segno di unità per la famiglia umana e un servizio utile per una cittadinanza libera, giusta e conviviale.

Ricordiamo la grande mobilitazione del febbraio 2007, cui abbiamo partecipato, e la Lettera del Coordinamento dei cristiani per la pace (Una resistenza nel segno dell’amore) che anni fa dava il suo contributo alle iniziative in “opposizione totale e netta”, “evangelica, nonviolenta e categorica”, alla costruzione della nuova base militare al Dal Molin (“e in ogni altro luogo”).

Siamo coscienti con voi che anche questa azione, piccola e umile, per noi anche orante al Dio della libertà, della verità, della giustizia e dell’amore – i 4 pilastri della pace che Giovanni XXIII ci additava in pieno Concilio, nella “Pacem in terris” del 1963 – non sarà inutile, ma opererà come il chicco di senape sepolto nella terra per diventare un grande albero accogliente per tutti.

Rilanciamo, al riguardo, le recenti parole di Benedetto XVI in Libano, che sentiamo vicine a ogni seria e bella iniziativa come la vostra: “Per aprire alle generazioni di domani un futuro di pace, il primo compito è dunque quello di educare alla pace per costruire una cultura di pace […] Il compito dell’educazione è di accompagnare la maturazione della capacità di fare scelte libere e giuste, che possano andare contro-corrente rispetto alle opinioni diffuse, alle mode, alle ideologie politiche e religiose. L’affermarsi di una cultura di pace ha questo prezzo! […]. Valorizzando le opere pacifiche e il loro influsso per il bene comune, si crea anche l’interesse per la pace […] Pensieri di pace, parole di pace e gesti di pace creano un’atmosfera di rispetto, di onestà e di cordialità, dove gli sbagli e le offese possono essere riconosciuti in verità per avanzare insieme verso la riconciliazione. Che gli uomini di Stato e i responsabili religiosi vi riflettano! […]. Uno sguardo nuovo e più libero renderà capaci di analizzare e di mettere in discussione sistemi umani che conducono a vicoli ciechi, per andare avanti tenendo conto del passato, per non ripeterlo più con i suoi effetti devastanti […] L’artigiano di pace è umile e giusto. I credenti hanno dunque oggi un ruolo essenziale, quello di testimoniare la pace che viene da Dio e che è un dono fatto a tutti nella vita personale, familiare, sociale, politica ed economica (cfr Mt 5,9; Eb 12,14)”.

Un forte abbraccio ci unisca nel cammino verso la Giornata mondiale della pace che avrà come tema la grande beatitudine “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5, 9).

Pax Christi Italia

24.09.2012