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Non mercanteggiare sul valore della pace, ancora firme al nostro appello.

Mai «mercanteggiare » sui valori cristiani, dice il card. Bagnasco. Bene. Non è un valore (anche) cristiano il “non uccidere”? MENTRE CONTINUIAMO A RACCOGLIERE FIRME DI PRETI E RELIGIOSI nell’APPELLO “EROI DELLA PACE O VITTIME DELLA GUERRA?”, prosegueEnrico Peyretti: “Eppure su questo la chiesa cardinalizia “mercanteggia” con la ragion di stato
nel giustificare la guerra (chiamata pace), in casi che praticamente al 100% non sono quei singoli rari casi tragicamente estremi in cui
uccidere per non lasciar uccidere può diventare una orrenda necessità
(un male, ma meno grave di quello che si cerca di evitare, come fu la
collaborazione di Bonhoeffer al complotto contro Hitler).
Praticamente sempre le guerre di oggi (ora lasciamo stare il
passato), terribilmente predisposte con la gigantesca e piratesca
economia di rapina e di guerra, non sono contrastate con “parresia”
evangelica dalla chiesa.
E così la pena di morte inflitta per legge (e anche contro la
legge) dagli stati con cui la chiesa vuole restare amica, secondo il
magistero di Costantino, da 1700 anni.
E così l’economia dell’ingiustizia sistematica, a cui le strutture
ecclesiastiche non di rado partecipano.
E così, non è stato un vero “mercanteggiare” con Berlusconi e i
suoi misfatti politici quello della chiesa gerarchica italiana per tanti
anni, in cambio di vantaggi materiali?
Cosa tutta diversa dal mercanteggiare è la mediazione politica, per
la quale, se non si ottiene libero consenso democratico legale sulla
maggiore giustizia, nella società pluralistica, si accettano dei passi
intermedi, nella direzione giusta, ma senza mai cessare di dichiarare,
ricordare e proporre il valore evangelico intero, come la pace e la
giustizia, negando la collaborazione dei cristiani alla guerra e
all’offesa pianificata della vita e della dignità umana.

Enrico Peyretti (Mir-MN)