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Visita di una delegazione di Pax Christi Italia nel Congo

Celebrazione eucaristica a Butembo

Celebrazione eucaristica a Butembo

Dal 23 aprile al 3 maggio scorsi alcune delegazioni italiane, una di Pax Christi (Gianni Novello e Sergio Ruggieri), una della diocesi di Noto (guidata dal vescovo mons. Staglianò) e una dei laici comboniani, hanno svolto una visita di solidarietà nelle regioni del Congo devastate dalla guerra civile.
Quelli che seguono sono messaggi e appunti di viaggio di Gianni Novello e Sergio Ruggieri.

27 aprile. Ciao a tutti. Finora tutto bene. Tanti incontri. In questa zona rossa del Nord Kivu in Congo si sente continuamente parlare di violenze, massacri, crudeltà. Eppure è incredibile e commovente l’accoglienza verso di noi. Le grandi liturgie diventano quasi la sola possibilità di parlare e denunciare la situazione e di parlare attentamente delle vittime. Le nostre visite sono viste come incoraggiamento e fraternità. La gente continua a ringraziarci per essere arrivati fin qui malgrado i rischi. Vogliono mostrarci tutti i loro segni concreti di sviluppo e di cooperazione. Oggi Gianni Novello è stato invitato all’Università Cattolica di Butembo a parlare di Giorgio La Pira come costruttore di pace. C’era un auditorium pieno di studenti. Sergio Ruggieri sta vivendo con tantissimo interesse queste visite. Suscita curiosità il suo essere un diacono sposato perché qui non ce ne sono, così nelle liturgie ha sempre…. il primo posto. Qui si muore alla grande, ma quelli che incontriamo non si piangono addosso, né perdono tempo in considerazioni pessimistiche. Domani ci sarà un grande incontro di giovani in preparazione al Sinodo di papa Francesco con loro. Poi arriveremo fino a Lukanga, il villaggio tanto amato da Gianni che qui ritorna per la 25^ volta. Già sappiamo di essere molto aspettati. Nella grande violenza sembra che la risposta nonviolenta sia la sfida della festa.

28 aprile. Oggi al mattino visita alla chiesa dove qualche mese fa hanno sequestrato due preti non più ritrovati. Poi nel pomeriggio un grande incontro di giovani soprattutto con la presenza di Sergio. Io ho preparato con altri un progetto di Scuola di pace a cui vedremo come poter collaborare come Pax Christi. Qui c’è molto coraggio e poca rassegnazione. Evviva.

1 maggio. Ciao a tutti. Domenica 29 siamo usciti dalla grande città di Butembo per salire a un’altitudine di più di duemila metri. Che paesaggi splendidi! Resti di foresta e piccoli campi lavorati a mano decorano con gran varietà di colori i pendii di queste alte montagne. Pare impossibile che luoghi di tanta bellezza siano deturpati dalla presenza di gruppi armati che vogliono controllare queste zone ricche dei più preziosi minerali. Qui si prospetta il rischio di una pericolosa crisi alimentare dato che i contadini per paura dei gruppi armati che uccidono, malversano, saccheggiano, stanno abbandonando I campi riversandosi in città, non assicurando più l’approvvigionamento alimentare. Già I costi del necessario per nutrirsi sono in pochi mesi raddoppiati e vola l’inflazione. A Lukanga abbiamo trovato una eccezionale accoglienza. Siamo quasi divorati dalla loro volontà di sapere notizie di altri amici italiani che già in passato sono stati qui, ma anche dalla volontà di mostrarci le loro varie realizzazione sociali. Scopriamo così che dentro una piccola stanza da novembre si è creata una interessante realtà di microcredito agricolo. Poi ci colpisce l’organizzazione delle donne contadine con un ufficio di difesa dei loro diritti, e un inizio associativo di circa cinquecento anziani. Sergio ha incontrato il gruppo locale di Pax Christi: un punto pace molto attivo nella gestione dei piccoli conflitti, da quelli familiari a quelli sui confini dei terreni agricoli. Abbiamo vissuto due giornate intensissime di incontri personali, associativi, di visite a scuole e al piccolo ospedale locale agli inizi della propria attività. Qui l’accoglienza si è fatta emozionante: balli tradizionali, musica, tanta gente festosa a dirci la loro gioia con canti dai testi scritti apposta per noi, come per esempio “il nostro flauto aveva perso il suo soffio ma adesso con il vostro arrivo ha ripreso il suono”. Tanta sofferenza e tante speranze. È un popolo povero ma capace di organizzarsi.

Gianni Novello e Sergio Ruggieri