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Israele/Territori occupati: ancora senza data la preghiera del papa

cartina Israele/Palestina

cartina Israele/Palestina

Bergoglio ha invitato a Roma il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen. La data dell’incontro non è ancora stata fissata, forse per l’ostruzionismo del premier Netanyahu scavalcato dalla decisione del pontefice.

La stampa italiana assegna un eccessivo significato politico alla “preghiera della pace” che papa Francesco si è offerto di organizzare a Roma con il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen. Persino il capo dello stato Napolitano, in un messaggio inviato al pontefice,è arrivato a definire l’invito ai due presidenti «storico» e «motivo di speranza per l’intera regione, ai fini della ripresa dei negoziati di pace». Aspettative che non riflettono in alcun modo la realtà sul terreno. Ciò che in Italia è descritto come un’occasione di rilancio per il negoziato, non riscuote particolare attenzione in Israele. E se la stampa palestinese ne parla con interesse, lo fa soltanto perchè l’invito a Roma mette in cattiva luce il premier israeliano Netanyahu, escluso dalla “preghiera”.

La data dell’incontro in ogni caso non c’è ancora. Un ritardo che, si sussurra, sarebbe conseguenza non tanto dell’«agenda piena» di Peres e Abu Mazen quanto dell’intenzione di Netanyahu di conoscere e definire in anticipo cosa il presidente israeliano dichiarerà a Roma. Il premier non vuole sorprese. Già a metà mese aveva rimproverato con forza la ministra Tzipi Livni rea di aver avuto un colloquio con Abu Mazen a Londra violando la decisione presa a fine aprile dal governo di interrompere i contatti con il presidente palestinese in risposta all’accordo di riconciliazione palestinese tra Fatah e il movimento islamico Hamas. E ora, dietro le quinte, mette in guardia Peres dal non oltrepassare i suoi limitati poteri facendo proclami non in linea con la posizione del governo di destra.

L’invito a «pregare per la pace» arriva in un momento delicato in cui Israele si prepara, il 10 giugno, ad eleggere il nuovo presidente che prenderà il posto di Peres. Netanyahu sa che il presidente uscente, nonostante i suoi 90 anni, potrebbe essere tentato di proseguire la sua attività politica e cerca di controllarne le ambizioni in politica estera.

Negli ultimi tempi peraltro il primo ministro è apparso interessato a ridefinire il ruolo del presidente nella vita politica ed istituzionale. I giornali locali hanno riferito che il primo ministro sta considerando la revoca della facoltà del presidente di conferire l’incarico di premier, in modo che sia assegnato automaticamente al leader del partito vincitore delle elezioni legislative. Si è letto addirittura della eliminazione della carica di capo dello stato, per rafforzare ulteriormente i poteri del primo ministro. Idee che difficilmente troveranno una realizzazione concreta, scrivono gli analisti israeliani.

Intanto Netanyahu ieri si è schierato a sorpresa a favore dell’elezione a presidente dell’ex speaker della Knesset e suo compagno di partito (Likud) Reuven Rivlin, che è stato il primo ad ufficializzare la sua candidatura. Ha messo da parte vecchie ruggini, legate anche a dichiarazioni ironiche fatte da Rivlin sul peso eccessivo che avrebbe Sara Netanyahu, la moglie del primo ministro, in importanti decisioni politiche. Una decisione che però non trova il favore degli alleati di governo di Israel Beitenu, del ministro degli esteri Avigdor Lieberman.

Alla presidenza appaiono interessati l’ex ministro degli esteri Silvan Shalom (Likud); l’ex ministro della difesa Benyamin Ben Eliezer (laburista); l’ex ministro della giustizia Meir Shitrit (Kadima); e l’ex presidente della Knesset Dalia Yitzik (Kadima). La stampa ha menzionato anche Dalia Dorner (ex giudice della Corte Suprema) e Dan Schechtman, premio Nobel per la chimica nel 2011. Decideranno i 120 membri della Knesset, in genere con una prima tornata fra i diversi contendenti e in seguito con un ballottaggio fra i due candidati risultati più votati.

Michele Giorgio
Gerusalemme, 29 maggio 2014, Nena News –