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Polisario: ci armeremo contro il Marocco

cartina del Sahara occidentale

cartina del Sahara occidentale

Il capo del movimento per la liberazione del Sahara Occidentale minaccia: tregua finita se l’ONU non organizzerà un referendum per l’autodeterminazione.

Mohamed Abdelaziz, capo del Fronte Polisario, ha lanciato ieri un duro avvertimento: il movimento per la liberazione del Sahara Occidentale è pronto ad imbracciare le armi per ottenere l’indipendenza dal Marocco, nel caso in cui le Nazioni Unite non riescano a risolvere la questione attraverso la diplomazia.

Il Marocco ha annesso l’ex colonia spagnola – ricca di minerie di fosfato, di petrolio e di gas e confinante con Algeria, Mauritania e Marocco – nel 1975, con un atto mai riconosciuto dalla comunità internazionale. Il Fronte Polisario (abbreviazione di Frente Popular de Liberaciòn de Saguìa el Hamra y Rio de Oro) è stato fondato nel 1973. Movimento nazionale di liberazione, è riconosciuto alle Nazioni Unite come rappresentante del popolo del Sahara Occidentale, circa un milione di persone – tra tribù beduine, berbere e arabe – che vivono in un’area per lo più desertica.

Il Fronte Polisario ha rigettato in passato la proposta di amministrare autonomamente la regione, restando comunque sotto la sovranità marocchina. Due anni dopo l’indipendenza dalla Spagna, il movimento ha preso le armi iniziando azioni di guerrilla contro lo Stato marocchino, fino al 1991, anno del cessate il fuoco negoziato dalle Nazioni Unite. E oggi Abdelaziz mette in dubbio una tregua lunga oltre 20 anni, puntando al referendum popolare, sancito da diverse risoluzioni ONU. L’alternativa è il ritorno alla lotta armata.

“Crediamo nell’ONU – ha detto ieri Abdelaziz – ma se non riuscirà a organizzare un referendum per l’ottenimento dell’autodeterminazione del Sahara Occidentale, allora prenderemo le armi per liberare il nostro territorio”. Il capo del Fronte ha parlato durante la cerimonia di celebrazione del 40esimo anniversario della nascita del movimento Polisario, tornando a chiedere alle Nazioni Unite l’organizzazione di un referendum per l’indipendenza del Sahara Occidentale: “E’ tempo per la comunità internazionale e per il Marocco di applicare le risoluzioni delle Nazioni Unite, così da garantire al popolo sahrawi il diritto all’autodeterminazione”.

Il mese scorso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha emesso una risoluzione con la quale estende di un altro anno il mandato della missione di peacekeeping delle Nazioni Unite. Il Marocco ha costruito un muro lungo 2.720 chilometri per difendere quella che Polisario definisce un’occupazione lunga 40 anni. Perché, mentre Polisario continua a puntare all’autodeterminazione, il Marocco non cede e punta ad un’integrazione atta a sfruttare le ricche risorse energetiche del territorio.
Nena News