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Spese folli della difesa

Spese folli della difesa

Dal dossier sulle “Spese folli della difesa” della settimana scorsa sull’Espresso emerge un quadro desolante.

 

Il dossier prende spunto da un documento ufficiale che il governo Monti ha rilasciato in proposito.

I progetti dai nomi indecifrabili sono tantissimi e sono soprattutto carissimi.

Ecco qui una tabella dei più importanti e costosi.

 difesa

 

 

 

 

 

Dall’articolo emergono i seguenti punti, non nuovi:

  • assenza di alcun tipo di controllo da parte del parlamento. I generali, in particolare l’ex ministro Di Paola, ora in facente funzione di stato maggiore, ora di ministro della repubblica ha potuto arbitrariamente assegnarsi il bilancio questa anarchia riflette una logica spartitoria all’interno delle varie armi di accaparramento dei fondi disponibili in funzione delle influenze e strutture di potere le parti più corpose del bilancio sono occupate da interessi societari, in particolare nelle società della Finmeccanica.
  • i programmi di ricerca scientifica e tecnologica hanno sempre qualche tipo di ritorno dal punto di vista sociale, miglioramento delle condizioni di vita, etc. La ricerca relativa all’industria militare tuttavia ha il fine opposto quello di secretare gli eventuali sviluppi innovativi. Per cui anche la ricerca civile ne è influenzata negativamente in nome della segretezza.

 

  • Vista l’evoluzione tecnologica e scientifica questi programmi di ricerca per la creazione di prototipi avanzatissimi lo restano per pochissimo tempo, perché sopraffatti dall’evoluzione di altre aziende civili, per cui alla fine o durante il progetto la ricerca è sorpassata e i sistemi diventano obsoleti, in particolare per l’industria digitale ma non solo.
  • Il programma F35, nonostante tutto ciò che è stato detto, il parere espresso da milioni di persone, il fallimento di molte varie parti tecniche del progetto, va avanti ma sembra non essere il più costoso. Il progetto Forza NEC, ciò la digitalizzazione e connessione di ogni elemento delle forze armate, dall’elmetto, all’autoblindo ed al personale costa 22 miliardi di euro contro i poco più di 13 del progetto F35. La maggior parte di questi soldi verrano intascati dalla società Selex Es (Finmeccanica).
  • infine lo spreco è sempre una costante endemica della difesa. Un esempio il gabinetto del ministro della difesa conta circa 300 persone che guadagnano 22 milioni di euro/anno, in media 68 mila euro…

Desideriamo che il nuovo parlamento possa effettuare il suo compito di contenere e ridurre la spesa armata in favore della civile e garantire finalmente la trasparenza mancata. Ci raccomandiamo soprattutto a chi ha la possibilità di avere una voce all’interno delle istituzioni.

 

Martino Ruppi