Tratto da Amal di Anita Piscazzi
A Gerusalemme
Vi darò un nome
un luogo
in grembo al padre
a dondolarsi il capo
al muro mentre i riccioli
attendono di essere afferrati
dagli angeli.
Canteranno l’adagio
Geffallene laub
foglia caduta
a negba verso sud
dinanzi ad una spianata
di cupole e di gendarmi puntati.
Città di colombe impaurite
e di un melograno spaccato
città di lingua
che nessun altro vivente
parla
città di volti
tanti
che accorrono all’oro
di quella porta
dove un giorno il pesce sacro
l’inghiottirà.