Il più grave è Samer Issawi che digiuna da oltre 200 giorni. Tutti e tre si battono contro la «detenzione amministrativa», ossia il carcere senza processo ed accuse precise.
«Occorre fare presto per fermare questa tragedia – ha detto Barghouti, leader del partito progressista Mubadara – e l’unico modo possibile è che la comunità internazionale si assuma le sue responsabilità e faccia le necessarie pressioni su Israele».
Ieri era stato il Rapporteur per i diritti umani dell’Onu, Richard Falk, a chiedere la liberazione immediata di Issawi, Qaadan and Azzidine. «E’ una detenzione disumana quella che stanno subendo…Se Israele non è in grado di portare prove di una loro colpevolezza, allora devono essere scarcerati subito».
Contro la detenzione amministrativa si è espresso anche il coordinatore degli affari umanitari dell’Onu James W. Rawley che ieri ha incontrato il ministro palestinese per i prigionieri politici Issa Qaraqe.
Ramallah (Cisgiordania), 14 febbraio 2013, Nena News