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Indignados o indivanados?

La “revisione della spesa pubblica” in alcuni ambiti è sicuramente doverosa ma occorre selezionare le priorità. Le sforbiciate stanno colpendo molti settori tranne quello delle armi. Non parlo nemmeno di difesa (armata). Mi limito alla produzione di sistemi d’arma costosissimi, rischiosissimi e di fatto anticostituzionali come i cacciabombardieri F-35. Il numero previsto è diminuito ma il loro prezzo è decisamente aumentato tra il silenzio e il sostegno della maggior parte delle forze politiche (anche nei programmi elettorali finora conosciuti non compaiono proposte di riduzione). “Rete Disarmo” ha ripreso un’intervista del generale Claudio Debertolis, segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, al magazine “Analisi Difesa”. Il generale dichiara che, al momento, le stime per i Ctol (aerei a decollo convenzionale) prevedono un costo unitario e attualizzato di 127,3 milioni di dollari (99 milioni di euro) e che per gli Stvol (aerei a decollo corto e atterraggio verticale), l’Italia incomincerà ad acquisirli a partire dal 2015 quando il costo stimato sarà di 137.1 milioni di dollari (106,7 milioni di euro di oggi).

È bene che le famiglie che fanno immensa fatica a far quadrare il bilancio mensile, che comprano la carta igienica per la scuola, che stanno subendo tagli per i figli disabili, o i giovani che potrebbero utilizzare il servizio civile, o chi non ha ancora o ha perso lavoro, o le piccole imprese che stanno chiudendo, o i poliziotti senza benzina lo sappiano.

Gli “indignados” che ritengono decisivo cliccare o twittare rischiano di diventare “indivanados”. E’ in corso la campagna “No agli F-35, Taglia le ali alle armi”. In piedi!

Sergio Paronetto