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Io che amo solo te

(10/09/2012)

A Quarrata sabato si è svolta la 19sima marcia per la giustizia. Anche quest’anno la Rete Radiè Reisch di Quarrata ha raccolto nomi importanti fra cui la teologa italiana Antonietta Potente. Con dispiacere, non sono potuto andare.

Sono invece andato la domenica sera, con mia sorella e le mie due nipoti, al concerto di Simone Cristicchi e dei Funkoff. Non credo di scoprirlo io ma voglio comunque dire che questo cantante di ‘nicchia’ con le sue canzoni ha un impatto sulla gente, magari non troppo ‘acculturata’, non inferiore ai più seri discorsi della serata di sabato.

Cristicchi ha ricordato fra l’altro Sergio Endrigo, cantando ‘Io che amo solo te’. E’ stato per me un momento speciale, uno di quegli squarci che von Balthasar avrebbe definito un frammento in cui il divino fa breccia nel quotidiano. Di Endrigo ricordo anche un’altra canzone, forse pure di ‘nicchia’, che amo particolarmente: ‘ La marcia dei fiori’.

Confesso che ho atteso alcuni giorni prima di inserire un nuovo post per non rimuovere la foto del Cardinale Martini in primo piano. Non voglio adesso furbescamente dire che ho amato solo lui, in ambito ecclesiale ovviamente. In realtà fra le poche frasi del testo se ne trova una che mi ha fatto riflettere: ‘C’è gente che ama mille cose, e si perde per la strade del mondo.’

Come ha ricordato in un’intervista padre David Neuhaus, Martini ha amato solo il Vangelo al punto di esserne stato un rigoroso studioso e al punto di voler tornare a Gerusalemme dove aveva intenzione di finire la propria vita terrena. 

Era un tipo schivo e riservato, molti riportano. Nel suo immenso pudore, Martini però non si è perso nelle strade del mondo. Egli ha tenuto invece gli occhi ben aperti e la bocca scucita, sempre attento agli ultimi che ha imparato a conoscere nel suo contesto di vita.

E’ questo l’esempio da seguire attualizzandolo nel proprio contesto. Non sono note biografiche da lodare e poi da mettere da parte per farne icone aliene dal nostro agire.

(FD)