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Costruire le forze disarmate! I corpi civili di pace!

Brutta notizia quella di abolire, assieme alla Consulta nazionale per il Servizio civile, anche il Comitato per la difesa non armata. Era in difficoltà, certo, privo di risorse e di prospettiva, prima ostacolato e poi bloccato. Invece di ripensarlo e di riattivarlo, con la “revisione della spesa” si è deciso di eliminarlo. E’ un cattivo segnale.

L’Italia si era dotata negli anni di un dispositivo giuridico-operativo di grande valore. Potevano (e possono) nascere “le forze disarmate”, i corpi civili di pace di pari dignità costituzionale di quelle armate.
Le spinte riarmiste di questi anni, alimentate dall’interesse di poche grandi aziende e dall’illusione tragica di un rilancio economico tramite l’industria militare, hanno ridato fiato alla logica più triste e distruttiva.

E’ necessario che la società civile orientata alla pace sappia scuotersi di dosso la sfiducia e la rassegnazione. Urge alzarsi in piedi per riaprire il cantiere nonviolento dell’organizzazione di corpi civili non armati che per tanti di noi, per molti esperti e per Tonino Bello è un capitolo importante del “trattato scientifico” della nonviolenza attiva.

Liberare risorse di giustizia sociale, sviluppare programmi di formazione alla pace, pensare anche a un Servizio civile universale, vuol dire mantenere aperta la speranza di affrontare seriamente sia questioni internazionali (disarmo, Siria, Iran, Israele, Medio Oriente o zone dell’Africa subsahariana) sia problemi nazionali riguardanti il dissesto idrogeologico e le calamità naturali, la cura dell’ “ambiente umano”, la giustizia, la legalità, la cultura e la sicurezza comune.
Sergio Paronetto
1 agosto 2012