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“Kill Team”

(04/05/2012)

Anni fa guardavo con piacere i telefilm di una serie chiamata ‘A-Team’. Un gruppo di gente apparentemente senza nulla da fare che girovagando per gli US prendeva a cuore gli interessi di gente indifesa e li liberava dai soprusi dei prepotenti di turno.

Sul sito di ‘Rollingstone‘, troviamo adesso la storia di un famigerato gruppo che scorrazzava in Afghanistan apparentemente senza nulla da fare se non uccidere civili indifesi. Nella loro mente deviata, gli afghani erano colpevoli di essere ‘selvaggi’ e magari in combutta con i Talebani. Gli stessi Talebani che in un film famoso soccorrevano Rambo dall’attacco dei cattivi russi, con il plauso convinto dell’eroe. Scusate l’inciso: è da scoprire e rileggere anche il ruolo di Hollywood, utilizzato per creare nell’opinione pubblica amici o nemici (vedi caso Hitler nel 1941).

Sui media nazionali e soprattutto US,  la notizia è stata riportata a suo tempo come se fosse stato il solito atto di un pazzo. Succede sempre così, è la giustificazione più comune per rimuovere la colpa da noi stessi e dalla nostra società. A partire dall’invasione della Libia nel 1911, fino al Vietnam e così via. Sulla Libia è interessante leggere un piccolo libro di Eric Salerno intitolato “Genocidio in Libia“, dove troverete che i primi bombardamenti aerei con bombe chimiche e i primi voli umani ‘senza paracadute’ furono opera di italiani, ancora prima dell’avvento del fascismo. I Libici anche essi erano considerati selvaggi a cui Dio aveva dato troppa terra (parole di un vescovo cattolico).

La realtà è ovviamente ben diversa. L’uomo in guerra non è degno di essere chiamato uomo ma soprattutto nemmeno ‘animale’. Abusare di questo termine che genericamente si riferisce alle creature di Dio non è lecito all’essere umano.

La realtà è che la guerra porta naturalmente con sé tutte quelle azioni orrende. Non sono solo frutto di pazzia del singolo ma degenerazioni della collettività. Non è forse nemmeno giusto giudicare dall’esterno persone che sono state portate passo dopo passo in uno stato mentale tale da perpetrare tali infamie.

E’ per questo che bisogna condannare iniziative in Italia, come quelle che da alcuni anni portano i bambini durante l’orario scolastico nelle caserme di Pisa in compagnia di parà e altri militari, che sono mirate a rendere ‘normale’ e persino ‘accattivante’ il mestiere di soldato.

Amen

(fd)