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Campagna di Pressione alle Banche Armate

La Campagna di Pressione alle Banche Armate è stata lanciata a gennaio del 2000 dalle riviste Mosaico di Pace, Nigrizia e Missione oggi.  Sono passati 20 anni. E sono passati anche 30 anni dalla promulgazione della Legge n. 185 del 9 luglio 1990, che regola l’export delle armi e ha introdotto in Italia “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento” .

C’è un sito: www.banchearmate.org dove è possibile trovare tutte le informazioni.

La campagna è stata rilanciata dai promotori lo scorso 9 luglio. Come si può leggere dai vari testi presenti sul sito, si tratta di inviare alla propria banca una lettera (c’è già un fac-simile sul sito) in cui chiedere se è coinvolta nell’export di armi. E, come secondo passo, nel caso la banca risultasse coinvolta (vedi tabella sul sito) la possibilità di chiudere il conto presso quella banca, dando massima diffusione sui social e organi di informazione. E’ una campagna di pressione, che mira a far cambiare l’orientamento delle banche stesse, oltre, ovviamente, a rivedere il nostro personale coinvolgimento.

In questi anni stanno emergendo fenomeni quanto mai preoccupanti: la tendenza da parte degli ultimi governi a incentivare le esportazioni di sistemi militari anche a Paesi verso cui sarebbero vietate (Paesi in stato di conflitto armato, i cui governi sono responsabili di gravi violazioni di diritti umani e la cui politica contrasta con i principi dell’articolo 11 della Costituzione, ecc.) e, contemporaneamente, il graduale allentamento da parte di diversi istituti di credito delle rigorose direttive che avevano emesso alcuni anni fa allo scopo di poter finanziarie e offrire servizi bancari anche a aziende che producono ed esportano armamenti a Paesi ricchi di risorse energetiche, ma pesantemente coinvolti in conflitti e violazioni. Tutto questo è stato favorito dal progressivo indebolimento della trasparenza della Relazione governativa e dalla costante mancanza di controlli da parte del Parlamento.

Negli ultimi quattro anni i principali acquirenti di sistemi militari italiani sono stati, infatti, i Paesi dell’Africa settentrionale e Medio Oriente.

La campagna è rivolta alle singole persone, ma anche a gruppi, associazioni, Parrocchie, Diocesi… Insomma, a chi ha rapporti con le Banche. L’impegno che ci siamo dati in questi mesi è di chiedere a Parrocchie e Diocesi che scrivano alla propria banca. E’ un lavoro che vogliamo fare in questi mesi. Anche per sollevare la questione dal punto di vista politico e aprire un dibattito, confronto con i rappresenti del Parlamento.

Come detto il materiale non manca e lo trovate sul sito o chiedendo a Mosaico di pace o alle altre riviste promotrici. Per questo chiediamo di informare VERBA VOLANT di ogni vostra azione legata a questa Campagna.

Buon lavoro.

d. Renato Sacco