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Robert Fisk: Accordo del secolo priva popolo palestinese della sua dignità

L’Accordo del secolo per la Palestina proposto da Jared Kushner, genero di Donald Trump, priverebbe il popolo palestinese di tutta la sua dignità, ha riferito lo storico reporter di guerra Robert Fisk.

Robert Fisk, storico giornalista e scrittore inglese, ha pesantemente criticato in un articolo pubblicato nei giorni scorsi sul quotidiano ‘The Independent‘, “l’Affare del secolo” proposto da Jared Kushner, per risolvere il conflitto israelo-palestinese. Dopo tre guerre arabo-israeliane, migliaia di profughi palestinesi e milioni di morti, Kushner crede davvero che i palestinesi possano essere felice con i soldi? Non c’è fine all’umiliazione per i palestinesi? Dopo Oslo, dopo la “soluzione dei due Stati”, dopo anni di occupazione israeliana – con la distinzione di “zona A” e una “zona C” per definire il tipo di occupazione che i palestinesi devono sopportare, dopo un’ampia colonizzazione e terra rubata, dopo i massicci massacri a Gaza e la decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme (al-Quds), come la capitale di Israele, il governo degli Stati Uniti vuole comprare i palestinesi con il denaro e una miserabile città come capitale? Non c’è neanche vergogna nel fare una simile richiesta.

Secondo il reporter l’accordo mira ad essere “accordo definitivo”: “finale”, “conclusivo”, “prendere o lasciare”. Stabilisce la capitale in una città miserabile, senza mettere fine alla colonizzazione, senza sicurezza, senza esercito, senza confini indipendenti, senza unità, il tutto in cambio di una grossa somma di denaro. “Credo che i palestinesi non sappiano fino a che punto questo accordo offra nuove opportunità, posti di lavoro meglio pagati e nuove opportunità per una vita migliore”, ha spiegato Kushner.

Il giornalista inglese rincara la dose contro Kushner: “Egli si rende conto che i palestinesi hanno sofferto, sono morti, hanno perso la loro terra ma da 70 anni non scendono in piazza per chiedere strade migliori, zone franche o un aeroporto? Pensa che il popolo di Gaza sia sceso in strada e abbia marciato fino al recinto del confine con Israele perché stavano chiedendo nuove cliniche prenatali? Come si può umiliare un intero popolo arabo suggerendo che la libertà, la sovranità, l’indipendenza, la dignità, la giustizia e la nazionalità sono semplicemente “punti di discussione politica”? Non c’è fine a questa follia?”.

“Tutte queste follie dipendono dalla “generosità” dell’Arabia Saudita, il cui principe ereditario sembra essere in conflitto con suo padre che non vuole abbandonare l’originale iniziativa saudita per uno Stato palestinese con Gerusalemme (Al-Quds) come capitale, e la debolezza del re Abdullah II di Giordania, le cui difficoltà finanziarie imposte dal Fmi hanno causato rivolte senza precedenti e la caduta del suo governo, e infine, il sostegno del presidente egiziano al-Sisi, che presumibilmente accetta l’imposizione di leggi e benefici finanziari al confine tra Egitto e Gaza”, scrive Fisk.

Alla fine di questo articolo, Robert Fisk riassume “l’Accordo del secolo” con questa frase: “Non c’è Gerusalemme Est, non c’è fine alla colonizzazione, non c’è riconoscimento del diritto al ritorno, non c’è stato sovrano. E non c’è futuro. Solo soldi”.

Fonte: The Independent