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La Regione Sicilia approva una legge sulla Cultura della Pace, mentre gli USA potenziano la militarizzazione nell’isola

sistema di telecomunicazioni in Sicilia

In Sicilia, mentre da una parte l’Assemblea Regionale Siciliana approva un disegno di legge “Cultura della Pace in Sicilia”, dall’altra le Forze Armate USA aumentano il livello di militarizzazione.
Il 12 giugno scorso, infatti, l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato una legge che promuove una cultura di pace e l’educazione alla nonviolenza, con lo scopo, come ha spiegato uno dei relatori, Lupo, di contrapporsi alle numerose installazioni militari presenti in Sicilia e per favorire la naturale vocazione dell’isola a rappresentare un “ponte di pace” tra i popoli del Mar Mediterraneo.
Il disegno di legge, ha continuato il relatore, nasce dalla proposta di un cartello di associazioni che da anni operano nel settore della cooperazione e della nonviolenza, e mira a favorire iniziative sui conflitti dimenticati, sulla relazione tra pace, giustizia e ambiente, sui temi ecumenici e interconfessionali, sugli stili di vita.
L’art. 11 della nostra Costituzione e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sono importanti fonti ispiratrici della proposta di legge.
All’art. 2 del presente progetto viene individuato il 2 ottobre di ogni anno come Giornata della Pace, della Nonviolenza e dei Diritti umani in Sicilia, in piena coerenza con la giornata internazionale della nonviolenza proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
In tal modo, ha concluso il relatore, è doveroso sostenere iniziative di informazione, di ricerca e di educazione, volte alla sensibilizzazione delle nuove generazioni e alla cooperazione nello stile della nonviolenza.
Un altro relatore del disegno di legge, Campo, ha poi sottolineato che questa proposta non è da intendersi come una semplice enunciazione di slancio ideale, staccata dai gravi problemi che affliggono la Regione Siciliana. La legge ha le sue radici nel movimento pacifista di Pio La Torre e nasce da associazioni, organizzazioni no profit, aggregazioni religiose che da sempre lavorano per la cultura della pace, per la promozione dei diritti umani, per l’opposizione alle installazioni militari in Sicilia.
Fava, annunciando il suo voto favorevole, ha ricordato che la legge va dotata di mezzi e di strumenti, affinché non rimanga solo un’ambizione priva di risultati. Ha ribadito inoltre che cultura della pace significa anche capacità di accoglienza, non criminalizzare le migrazioni e fare in modo che quella siciliana sia una terra aperta e non una somma di trincee.
La legge è stata infine approvata con l’unanimità di 36 votanti.
Per ironia della sorte, negli stessi tempi in cui tale legge viene maturata, presentata, discussa e approvata dalla Regione Sicilia, l’isola si appresta a diventare capitale mondiale delle telecomunicazioni militari USA.
Un articolo di Antonio Mazzeo, noto giornalista e militante pacifista, infatti, illustra che dopo il MUOS di Niscemi verrà realizzato in Sicilia un altro megacentro di telecomunicazioni satellitari delle forze armate USA. Il Dipartimento della Difesa ha infatti chiesto al Congresso degli Stati Uniti d’America l’autorizzazione alla spesa di 77 milioni e 400 mila dollari per costruire all’interno della stazione aeronavale di Sigonella una “infrastruttura di telecomunicazione a più piani che comprenda pure una facility per le informazioni sensibili e riservate (Sensitive Compartmented Information Facility – SCIF)”.
“La nuova stazione di telecomunicazioni nella NAS – Naval Air Station di Sigonella consentirà di effettuare più sicure e affidabili telecomunicazioni, classificate e non classificate, alle unità navali, sottomarine, aeree e terrestri della Marina militare USA, in supporto delle sue operazioni reali e delle esercitazioni in tutto il mondo, nonché a quelle della coalizione alleata che intervengono nei teatri operativi”, spiega il Pentagono nella richiesta di stanziamento fondi per l’anno fiscale 2019-2020. “La nuova facility fornirà anche un’area per le telecomunicazioni satellitari, un’area per le attrezzature di sicurezza criptografica e per i sistemi meccanici e di generazione di energia elettrica. Questo progetto è finalizzato a rafforzare significativamente le capacità funzionali e il supporto operativo della base a favore dei sistemi strategici della Flotta USA. L’installazione di terminali multibanda della Marina militare all’interno del nuovo edificio miglioreranno l’efficienza del sistema”.
L’intero articolo è consultabile su:
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