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Editoriale – Com’è profondo il mare

Vice-Presidente, Coordinatore Nazionale, Consigliere/i e Aderenti tutte/i di Pax Christi carissimi,

vi scrivo, da Parigi-CDG in attesa del volo per PANAMA’ dove parteciperò con i giovani e i giovani-preti pugliesi alla GMG. Auguro al CN un buon lavoro e chiedo scusa per la mia giustificata assenza. Otto giorni fa, a Roma, abbiamo vissuto un momento bellissimo di dialogo nell’udienza privata che Papa Francesco ha concesso al CN di PX-italia (approfondisci). Il desiderio di incontrarlo, espressogli con una lettera del 25 settembre 2016, veniva accolto. Nella  piccola ma significativa storia del movimento, che ci vede da 60 anni impegnati ad educare alla Pace, il confronto con Papa Francesco (il  comunicato seguito all’incontro ne è narrazione fedele)  è  stato come un sentirci incoraggiati ad affrettare i nostri passi sulla via della pace. A ridosso, l’incontro con Francesco, del convegno, molto partecipato, di fine dicembre, a Santeramo in Colle e della 52esima Marcia per la Pace a Matera, capitale europea della cultura in questo 2019. Ma il ritorno alla realtà quotidiana è stato ed è, oggi particolarmente, piuttosto duro e tragico. Mi riferisco all’ennesimo drammatico naufragio e annegamento di 170 o 117 nostri fratelli profughi (donne, bambini e giovani) nelle acque del
Mediterraneo. Mi sono tornate alla mente le parole della canzone di Lucio Dalla,  scelte da me come titolo di questi miei pensieri, nella quale i pesci, muti ma pensanti, notano quanto il mondo dia diventato cattivo!

“… Sì, come sono cattivi, spietati e disumani i commenti delle solite bocche di fuoco che questa mattina sono tornate a vomitare sui quotidiani parole offensive nei confronti dei morti annegati.” Così scrive il Presidente di Pax Christi, mons. Giovanni Ricchiuti in un messaggio al Consiglio Nazionale e a tutto il Movimento, mentre, domenica 20 gennaio, era in partenza per la GMG di Panama, con alcuni giovani della sua Diocesi.

“Mi riferisco – continua il Vescovo – all’ennesimo drammatico naufragio e annegamento di 117 nostri fratelli profughi (donne, bambini e giovani) nelle acque del Mediterraneo.”

“Certo – conclude Ricchiuti – non mancano voci che invitano a non scherzare con questo fuoco che alla lunga, alimentato dal decreto sicurezza (la mia solidarietà ai sindaci “disobbedienti”), dalla legge sulla legittima difesa, dall’acquisto dei 90 F35, dalle bombe prodotte in Sardegna dalla RWM, finirà per incendiarci tutti!

Come donne e uomini di buona volontà, come Chiesa che profetizza, come cristiani coraggiosi e audaci terremo i nostri cuori sempre aperti.

 Perché chi ha il cuore aperto, non chiude né porte né porti!”

+ don Giovanni Ricchiuti, Presidente di Pax Christi

20 gennaio 2019