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La Cisgiordania brucia: il fuoco dei coloni distrugge migliaia di ulivi

Incendio appiccato da coloni israeliani in una terra di proprietà palestinese (foto Palestinian Center for Human Rights)

Nella rovente estate palestinese, ci si mettono anche i coloni. Da ieri notte i vigili del fuoco palestinesi stanno combattendo contro incendi in tutta la Cisgiordania, incendi provocati dai coloni israeliani che stanno distruggendo migliaia di ulivi e di metri quadrati di terra coltivata.

Nella giornata di oggi un gruppo di coloni ha dato fuoco a dei campi agricoli situati nelle vicinanze del villaggio di Burin, a Sud della città di Nablus. Secondo quanto raccontato dal capo del consiglio del villaggio, Ali Ead, intervistato dall’agenzia di stampa Ma’an News, “alcuni coloni dell’insediamento di Yizhar, nei pressi di Burin, hanno appiccato l’incendio in un’area a Sud del villaggio”. Centinaia i residenti accorsi sul luogo per spegnere le fiamme, che hanno distrutto cinquemila alberi e 1500 ulivi.

Burin era stato oggetto delle stesse “attenzioni” anche lo scorso venerdì, quando coloni provenienti da Yizhar avevano appiccato il fuoco ad alcune terre del villaggio.

Incendi anche a Salfit, Tulkarem e a Nord di Gerusalemme. A provocarli, gruppi di coloni che hanno dato fuoco prevalentemente ad aree agricole. A Salfit sono andati perduti 90 alberi di ulivo e 150 dunam di terra, mentre a Tulkarem il fuoco ha distrutto almeno cento ulivi nell’area tra i villaggi di Izbat Shofa e Bala. A Nord di Gerusalemme, ad essere colpito è stato il villaggio di Beit Iksa, dove i soldati dell’esercito israeliano hanno anche sradicato numerosi alberi di ulivo.

Nel villaggio di Al-Badhan, i pompieri hanno domato le fiamme solo dopo nove ore: nel paese a Nord di Nablus sono così andati distrutti 150 dunam di terra e centinai di alberi di ulivo, secondo quando calcolato dalla Palestinian Civil Defense.

Emma Mancini 22/07/2011