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28 Maggio, Scandiano (RE) – Don Tonino: Memorie di una profezia

flyer don tonino belloA venticinque anni dalla morte di don Tonino Bello e a seguito della visita di papa Francesco – il 20 aprile ad Alessano e Molfetta, rispettivamente sua città natale e sede episcopale –la Fraternità OFS di Scandiano, in collaborazione con il Centro Culturale Moscati, le Parrocchie della Pieve di Scandiano, ricordano la sua profezia e il suo impegno di sacerdote, Terziario Francescano,vescovo, Presidente di Pax Christi ,per l’evangelizzazione, la la pace, la non violenza la costruzione della città dell’amore.

 

Lo faremo a Scandiano, LUNEDI 28 maggio alle ore 21 presso l’oratorio della parrocchia di Santa Teresa.

 

Sarà con noi il prof. SERGIO PARONETTO, presidente del Centro Studi di pax Christi che oltre ad avere collaborato con Don Tonino, ha recentemente pubblicato un libro«Un’eredità che viene dal futuro: don Tonino Bello», (pubblicato dalle edizioni La Meridiana, pp. 122, euro 14,50) . Si tratta di pagine – scrive il vescovo di Bologna Matteo Zuppi – che costituiscono «un invito a lasciarci conquistare il cuore dalla ferma risolutezza di questo profeta, dal suo coraggio per vincere il nemico dell’uomo, dalla sua poesia che aiuta a vedere e toccare il prossimo, dalla sua contemplazione che ci permette di scegliere per non restare indifferenti e per aprire gli occhi sulle realtà di Dio, quelle del cielo e quelle della terra».

 

È davvero un’eredità molteplice e universale quella lasciata da questo protagonista nella Chiesa e nella società italiana del nostro ‘900 che, per certi versi – e Sergio Paronetto ce ne mostra le vie – «ci viene incontro dal futuro». Un’eredità – la sua – al contempo storica, civile, politica, sociale, ecclesiale, teologale, pedagogica.

 

«Poeta e profeta, amico dei poveri, educatore e maestro di nonviolenza, martire della pace, cantore della vita, credente credibile, testimone del Vangelo, contemplativo nell’azione. Per tutti noi è seme, segno e sogno», così Paronetto definisce don Tonino. Intrecciando la sua memoria con quella del Concilio Vaticano II e con il pontificato di Francesco