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Pax Christi International esorta la comunità internazionale a commemorare e riflettere con i palestinesi sul 70° anniversario della Nakba, 15 maggio 2018

Pax Christi International

Pax Christi International riconosce il 70° anniversario di due eventi storici che ricorrono quest’anno: l’istituzione dello Stato di Israele e la Nakba (in arabo catastrofe), l’espulsione e la fuga di oltre 750.000 palestinesi dalle loro case e la distruzione di oltre 400 città e villaggi palestinesi che hanno fatto spazio al nuovo stato. Questi due eventi sono interconnessi per sempre. I membri e i partner di Pax Christi saranno di nuovo solidali con i palestinesi, in particolare con quelli che dopo sette decenni rimangono rifugiati, mentre ricordano questo solenne e triste anniversario della Nakba il 15 maggio 2018.

La Nakba ha provocato la più lunga crisi di rifugiati della storia moderna. Impedite da Israele di tornare alle loro case, generazioni di palestinesi vivono come rifugiati in campi profughi nei territori occupati e a Gaza. Si ritrovano a vivere a pochi chilometri dalle loro case, con alcuni che ancora tengono le loro chiavi. Milioni di altri palestinesi vivono nella diaspora. Condividono il doloroso ricordo di essere stati sradicati dalle loro case e una decisa determinazione ad esercitare i loro diritti. La risoluzione ONU 194 e le successive risoluzioni ONU confermano il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi, il diritto al risarcimento per coloro che non ritornano e per la perdita e il danneggiamento delle loro proprietà. Nessuna di queste risoluzioni è stata rispettata.

La richiesta dei palestinesi di realizzare questi diritti fondamentali è la forza trainante della Grande Marcia di Ritorno, iniziata a Gaza il 30 marzo 2018 e che culminerà nella commemorazione del 70° Anniversario della Nakba il 15 maggio 2018. Più di 1,8 milioni di palestinesi, la maggior parte dei quali sono rifugiati, discendenti di famiglie sfollate dagli eventi del 1947-1948, vivono all’interno dei confini di Gaza. Il decennale blocco aereo, marittimo e terrestre israeliano di questa minuscola enclave ha portato a condizioni di vita disastrose per i palestinesi e ad un monito dell’ONU che se le condizioni attuali continuano, Gaza sarà inabitabile entro il 2020.

In occasione del 70° anniversario della Nakba, i palestinesi si sono galvanizzati a richiedere manifestazioni nonviolente contro il blocco e a rivendicare il loro legittimo diritto di tornare alle loro case e/o a ricevere un risarcimento. Le dimostrazioni nonviolente sono state affrontate con eccessiva forza dall’esercito israeliano, che ha usato munizioni vere. Condanniamo fermamente l’aver preso di mira civili disarmati coinvolti nelle marce. Ad oggi, più di 39 persone sono state uccise e centinaia sono state ferite , compresi bambini e membri della stampa. Il nostro movimento per la pace rimane fermamente convinto che la protesta nonviolenta sia un diritto legittimo e dovrebbe essere riconosciuta e protetta dalla comunità internazionale.

Poiché questo storico anno ricorre anche il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, è più urgente che mai che i diritti di tutti i palestinesi siano rispettati. Le principali preoccupazioni e raccomandazioni relative ai diritti umani sono state rivolte a Israele durante la riunione di Revisione Periodica Universale dell’ONU nel gennaio 2018, ivi incluso il rispetto dei diritti dei rifugiati palestinesi. Da quando è iniziata la Marcia del Ritorno, la situazione è peggiorata. Il 27 aprile 2018 l’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti Umani ha invitato Israele a garantire che le forze di sicurezza non ricorrano all’uso eccessivo della forza e ha anche chiesto che in caso contrario esse vengano ritenute responsabili.

Mentre sono passati settanta lunghi anni, la narrazione palestinese della Nakba è stata troppo spesso negata e i diritti dei rifugiati palestinesi troppo spesso non sono stati rispettati. Gli eventi traumatici della Nakba hanno gettato un’ombra devastante sulla salute e il benessere del popolo palestinese. Per la generazione più giovane, che ha conosciuto solo l’occupazione militare, l’assenza di autodeterminazione equivale a una negazione del loro futuro. Il nostro movimento per la pace onora il forte impegno dei palestinesi nel recuperare i tragici eventi del 1948 come una definita esperienza che deve essere riconosciuta.

Pax Christi International invita la comunità internazionale a:

• Riconoscere la Nakba e il diritto al ritorno e/o al risarcimento per i rifugiati palestinesi, come prerequisito per un giusto ed equo accordo di pace israelo-palestinese, per il quale è urgentemente necessario un maggiore impegno da parte della comunità internazionale;

• Riconoscere che i palestinesi hanno il diritto alla protesta nonviolenta e pacifica, a cercare modi pratici per sostenerli e ad appoggiare la richiesta dell’ONU di un’inchiesta indipendente sull’uso di qualsiasi forza eccessiva contro civili disarmati;

• Insistere che a tutti i palestinesi siano concessi i diritti umani come affermato nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, nella Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia del 1989 e in altri trattati e strumenti sui diritti umani e che le violazioni di tali diritti siano condannate e indagate indipendentemente.

Pax Christi International è un movimento cattolico per la pace con 120 organizzazioni associate in tutto il mondo che promuovono la pace, il rispetto dei diritti umani, la giustizia e la riconciliazione. La richiesta di un rinnovato processo di pace israelo-palestinese è una delle nostre priorità.