Carissimi, vorremmo abbracciarvi tutti e quattro in silenzio e poi dirvi sommessamente che possiamo solo immaginare quanto profondo, e immenso sia il vostro dolore oggi. Lasciateci però dire anche grazie. A lei e a voi.
Grazie a Valeria, che abbiamo conosciuto solo nello scatto di un sorriso, ma che abbiamo sentito prossima, grazie alle testimonianze di chi l’ha amata, per il suo impegno verso gli ultimi, verso i lontani giunti fino a noi, per il suo desiderio di una pace inclusiva dell’umanità intera.
Grazie a voi, familiari, che evidentemente l’avete cresciuta ed amata rispettandola nella libertà delle sue scelte, fino a guardarla vivere libera e fiduciosa, cittadina di un mondo senza frontiere, senza barriere, senza pregiudizio alcuno. Grazie al suo compagno, per averne condiviso la vita e l’impegno di donna e di studiosa.
Nell’inchinarci alla grande testimonianza di civiltà che avete trasmesso a tutta l’Italia in questi giorni, senza mai profferire parole di odio, di istigazione alla vendetta e alla divisione, vogliamo unirci al vostro pianto citando l’altro pianto di cui parlava qualche giorno fa papa Francesco, con particolare durezza: “Anche Gesù oggi piange, perché noi abbiamo preferito, alla strada della pace, quella dell’odio e dell’inimicizia. La guerra è sempre una inutile strage e da ogni guerra rimangono solo macerie e morti. Chiediamo la grazia del pianto per questo mondo che non riconosce la strada della pace”.
Ciao Valeria, amante della pace che ripetevi sempre il tuo NO alla guerra. Il tuo ricordo ci aiuti a non smarrire la strada della pace.
Il vescovo presidente mons. Giovanni Ricchiuti e il Consiglio Nazionale di Pax Christi Italia
Firenze, 21 novembre 2015.