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“Inetto, sanguinario, assassino e cattolico.”

Questa la definizione che qualcuno ha dato di Luigi Cadorna. Si proprio lui, il Generale Capo di stato maggiore della Prima guerra mondiale. Siamo stati alle cinque Torri, in attesa dell’abbraccio di pace, domani, 13 settembre, alle tre cime di Lavaredo, sulle Dolomiti, a ripercorrere i sentieri e le trincee dove migliaia di giovani sono stati mandati al macello in quella “inutile strage”.

Un centinaio di persone, tante famiglie, giovani, bambini, adulti, guidate da don Maurizio Mazzetto e don Nandino Capovilla. Per una escursione storico-pacifista. Per non dimenticare la follia della guerra, di ieri e di oggi.

Dopo il film di Olmi “Torneranno i prati” sono risuonate parole di pace, in particolare quelle di papa Francesco, una guida sicura e coraggiosa, come le guide di queste montagne,’gli scoiattoli di Cortina’ . 

Una giornata triste, carica di dolore,  ma ancor più di speranza, di sogno per un mondo nuovo di pace, per tutti. Anche per chi arriva, profugo, sulle nostre coste e siamo invitati ad accogliere. Non dimentichiamo che la guerra è la grande ‘fabbrica’ di profughi.

Pensiamoci mentre rischiamo di celebrare le gesta del buon Cadorna, a cui sono state dedicate piazze, strade e anche scuole!

Pensiamoci ogni volta che la guerra, fatta con armi affascinanti, rischia di sembrarci quasi simpatica o bella, come ad es. gli F35.

don Renato Sacco11987012_10206143327214799_7595236414175994354_n