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Settimana “Spirito, Arte, Pace” in Friuli-Venezia Giulia

Davanti all'Abbazia benedettina di S. Maria in Silvis a Sesto al Reghene

Davanti all’Abbazia benedettina di S. Maria in Silvis a Sesto al Reghene

Dal 18 al 25 agosto 2015 si è svolta la settimana “Spirito, Arte, Pace”, nel solco della consueta tradizione della Comunità di S. Maria delle Grazie di Rossano Calabro, della Fraternità di Romena e di Pax Christi. All’insegna di queste tre parole-chiave 47 partecipanti provenienti da tutte le parti d’Italia (compresa Diana, la giovane donna autista dell’autobus subito entrata nello spirito del gruppo), guidati da Gianni Novello, hanno compiuto un cammino di pace nella splendida terra del Friuli-Venezia Giulia, intrecciando segni di speranza e testimonianze di pace, con tragiche memorie della prima guerra mondiale (di cui quest’anno ricorre il centenario) e anche della seconda, e con le bellezze artistiche e naturali della regione.
La prima tappa è stata a Zugliano, il 19 agosto, dove al Centro Ernesto Balducci don Pierluigi Di Piazza ci ha offerto la sua testimonianza e ha descritto le attività culturali e di accoglienza che si sono via via sviluppate nella struttura da lui fondata, un’accoglienza che da anni risulta “scomoda” a molti nel territorio, sia del mondo ecclesiastico che di quello laico.
Il giorno dopo, 20 agosto, abbiamo sconfinato per pochi chilometri in Slovenia, a Caporetto (Kobarid in Sloveno), dove nell’ottimo museo storico abbiamo rivissuto le tragiche vicende della guerra di trincea e la disfatta italiana dell’ottobre 1917, con le conseguenti enormi perdite di vite umane. La riflessione sull’inutile crudeltà della guerra è continuata durante una passeggiata lungo le rive verdeggianti del fiume Isonzo, dove si possono rinvenire ancora le tracce delle postazioni militari.
Il 21 agosto abbiamo visitato a Zuglio, verso le montagne della Carnia, il Centro Ecumenico di padre Giordano, anch’egli impegnato in attività di accoglienza. E’ stata pure un’occasione per ammirare l’antica cattedrale di S. Pietro di Zuglio, da secoli punto di riferimento per i fedeli della zona. Un momento di spiritualità con don Giorgio Scatto ha arricchito questa nostra itineranza. Nel pomeriggio abbiamo ammirato l’eccezionale opera di ricostruzione da parte della popolazione friulana degli abitati di Venzone (particolarmente il Duomo di Sant’Andrea) e di Gemona del Friuli (particolarmente la Cattedrale), dopo il devastante terremoto del 1976.
Il giorno dopo, a Sesto al Reghene, abbiamo visitato la splendida Abbazia benedettina di S. Maria in Silvis, dove Nicola Martelli ci ha anche ricordato la figura di padre Davide Maria Turoldo, appassionato poeta della pace, la cui casa natale non è lontana. Poco dopo, al cimitero di Casarsa, abbiamo reso omaggio alla tomba di Pierpaolo Pasolini, il grande regista, scrittore e intellettuale assassinato nel 1975 e autore dell’insuperabile “Vangelo secondo Matteo”. A Cividale del Friuli, sito dell’Unesco, abbiamo ammirato la cattedrale di S. Maria Assunta e lo splendido “Tempietto Longobardo”.
Domenica 23 agosto siamo andati a Marango, per pochi chilometri nel Veneto, dove presso la comunità monastica “Piccola Famiglia della Risurrezione” ci ha nuovamente accolto don Giorgio Scatto, con il quale abbiamo celebrato l’Eucaristia. Due brevi visite hanno completato la giornata: la storica Basilica di Aquileia prima e poi Grado, ridente cittadina sul mare, con la Basilica di S. Eufemia.
La memoria delle due guerre ha contrassegnato il nostro cammino il 24 agosto. Dapprima abbiamo ricordato le vittime della prima guerra mondiale al Sacrario di Redipuglia, dove riposano decine e decine di migliaia di giovani soldati, morti senza quasi sapere il perché, e dove non mancano, nelle lapidi e nelle iscrizioni, gli accenti della retorica fascista. Successivamente, alla Foiba di Basovizza, con il suo piccolo museo, abbiamo preso coscienza delle orrende stragi perpetrate a carico di civili, e militari di varia estrazione, gettati giù in pozzi e baratri carsici, spesso ancora vivi, alla fine della seconda guerra mondiale. Infine, nell’abitato di Trieste, abbiamo visitato la Risiera di San Sabba, unico campo di concentramento, deportazione e sterminio nazista sul territorio italiano, dove rimangono ben visibili le tracce crudeli della prigionia e dell’eliminazione fisica che culminava nel forno crematorio. A Trieste abbiamo però anche apprezzato la bellezza della città sul mare, con la Cattedrale di San Giusto e i segni della pacifica convivenza religiosa, con la chiesa greco-ortodossa di San Nicolò, con la chiesa serbo-ortodossa di San Spiridione e con la sinagoga ebraica.
Il 25 mattina, prima della partenza e dei saluti, ha concluso la nostra settimana di cammino una visita allo storico Castello Miramare, alle porte di Trieste, fatto costruire dallo sfortunato Massimiliano d’Asburgo.
Ci portiamo a casa, come negli anni precedenti, un complesso mosaico di testimonianze, spiritualità, segni di speranza, memorie, bellezze artistiche e naturali, che speriamo ci aiuti a proseguire il nostro cammino nella vita, con un maggior senso di responsabilità, nella direzione della pace.
Gianni Novello
Vincenzo Pezzino